Continua la farsa messa in essere a Bagnoli dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris: solo oggi il globe trotter della domenica de Magistris si accorge delle orde di vandali che soprattutto in occasione del weekend in stato di ebbrezza compiono veri e propri raid ai danni di veicoli parcheggiati nella centralissima via di Pozzuoli.
Dopo mesi di denunce e segnalazioni lanciate dalle pagine del giornale le istituzioni locali starebbero finalmente realizzando la portata di un fenomeno che concretizza il regresso e l’implosione sociale in cui da troppo tempo vegeta la periferia di Napoli. D’altro canto se si pensa che nella stessa zona nel periodo estivo è concesso ad abusivi di allestire lidi su spiagge che si affacciano a tratti costieri interdetti alla balneazione con tanto di somministrazione di bevande alcoliche (reato penale) e che il tutto avviene a meno di cento metri dal commissariato di polizia di Bagnoli ci si fa un esauriente quadro dello sfacelo e dell’anarchia che sovrana regna in una delle aree più popolate della zona. Politiche industriali scellerate , ecosistemi conseguentemente alterati in modo irreversibile sono solo alcuni aspetti che caratterizzano un perimetro urbano in cui , guarda caso, patologie oncologiche mietono vittime come funghi. Ma che problema c’è “siamo a Napoli”: questa l’incredibile risposta data da funzionari regionali a microfono spento per giustificare il mare di guano che soffoca la capitale del mezzogiorno, una città dove per sopravvivere, sia chiaro una volta per tutte, devi “appartenere” o godere di un tenore di vita tale da pagare privatamente quello che lo Stato dovrebbe garantire di diritto ai cittadini.
Collusione, corruzione e clientelismo colorano l’azzurro di una Napoli che ormai non incanta più nessuno, in cui ci si ubriaca dei successi della squadra locale per superare le amarezze di una quotidianità tanto cinica da spingere i giovani a cercare altrove quel minimo di vivibilità che questa terra bella e dannata non è mai stata in grado di offrirgli. Ma ai potenti questo non interessa : il popolo in certe sfere è solo una maleodorante e fastidiosa materializzazione del “nulla”.
Alfonso Maria Liguori