Sgombero di palazzo Fienga, l’amministrazione comunale: “vogliamo sicurezza per i cittadini, siamo contro la camorra”

palazzo fienga poliziaLo sgombero di palazzo Fienga, fortino del clan Gionta di Torre Annunziata, è fermo al palo ma, al di là degli intoppi burocratici, le istituzioni e la politica locale ci tiene a ribadire il pugno duro contro chi ostacola la legge. E’ questo in sintesi il messaggio che hanno voluto lanciare il sindaco Giosuè Starita e la sua giunta comunale tramite una nota diffusa nel pomeriggio di oggi dopo alcune voci che parlano di dietrofront da parte dell’amministrazione sullo sgombero di palazzo Fienga. Scale e ballatoi sono pericolanti e tanti appartamenti sono stati dichiarati inagibili, sono oltre 60 le famiglie che dovrebbero lasciare l’edificio compresi alcuni nuclei familiari vicini al clan camorristico egemone nella città oplontina. Al momento, però, non sono ancora disponibili alloggi alternativi per le famiglie e l’iter di ‘sfratto’ è rimasto bloccato.

Di seguito la nota diffusa da sindaco, giunta e consiglieri comunali torresi:

“Il Sindaco, la Giunta municipale, i gruppi consiliari di maggioranza di concerto con le forze politiche, le associazioni ed i movimenti che sostengono l’attuale Amministrazione ribadiscono la loro piena e risoluta determinazione a rendere operativi tutti gli atti necessari ed indispensabili a garantire la pubblica incolumità e la sicurezza dei cittadini nonché ad offrire un sostegno pieno oltre che una totale condivisione, senza alcuna

ambiguità, alle iniziative assunte e da assumere con altri organi dello Stato (Prefettura, Procura ordinaria ed antimafia, forze dell’ordine) per ribadire il fermo contrasto alla criminalità organizzata, ovunque essa si annidi.
Il riscatto della nostra città e della nostra area si fonda sulla capacità dello Stato di estirpare la mala pianta della camorra che, tra i mille danni che procura alla convivenza civile, ostacola anche investimenti ed opportunità di lavoro.
Ogni considerazione, valutazione e scelta in contrasto con questa impostazione risulta incompatibile con i valori che ispirano la nostra società e la maggioranza che governa la città”.

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