La Compagnia “Oplontis” ha presentato a Pompei “Napoli Milionaria”

Napoli milionariaAl Teatro Mattiello di Pompei, la Compagnia “Oplontis” di Torre Annunziata ha presentato “Napoli Milionaria” di Eduardo, per la regia di Beniamino Bisogno (da anni nel teatro amatoriale) e Gennaro Boiano, anche valido interprete del lavoro.

La trama (ormai nota) si snoda sullo sfondo di un basso napoletano fatiscente, dove vive una famiglia tra le sirene, gli aerei e le bombe, durante la seconda guerra mondiale: moglie, Amalia (ottima interprete Stefania Lamberti), marito, “don” Gennaro Jovine (un Leopoldo Speranza in grande forma) con i tre figli Amedeo, interpretato da Gaetano Manzo (le cattive compagnie lo trasformano in  ladro), Rosaria, interpretata da Maria Pia Acanfora, (verso la fine della commedia, aspetta un bambino da un sergente americano involatosi)  Rituccia (la piccola che sta male e si salva in exstremis).

L’indigenza genera la borsa nera, gestita da Amalia che ha dei comportamenti discutibili, come il rapporto con Settebellizze, personaggio guappesco e malavitoso, interpretato da Paolo Carbone, e quello non certamente altruista con il ragioniere Riccardo Spasiano (un bravissimo Mario Scarpa), tartassato dai debiti contratti con la donna, il quale alla fine dà una lezione di vita alla signora Jovine, colpevole di un comportamento non certamente improntato alla solidarietà. Comunque, responsabile di tutto in casa Jovine, e non solo, è la guerra (compreso l’allontanamento del capofamiglia catturato dai tedeschi e ritornato dopo parecchio tempo).

Nel finale, Don Gennaro, colui che per ogni esigenza aveva pronto un “decreto”, si rende conto che il conflitto, non ancora finito, ha annullato tutti i valori e soprattutto quelli tradizionali della famiglia; il tempo farà in modo che tutto si metta a posto (adda passà ‘a nuttata). Una nota di merito a Francesca De Pascale (donna Peppenella) e Aniello Alessandrella (‘O mieze prèvete), due ottimi caratteristi.

La compagnia è stata all’altezza del compito, affrontando la prova con grande spirito di abnegazione, per cui anche alcune incertezze di inesperti neofiti vengono perdonate. Con il pubblico, manifestiamo il nostro plauso a tutti i protagonisti, anche a quelli che, per spazio, non abbiamo potuto citare.

                Federico Orsini

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