Alla luce degli atti terroristici in Francia e del massacro in Nigeria, il presidio di Libera “Asharam Santa Caterina” ha organizzato un flash mob per condannare tali eventi e incentivare la crescita di un movimento cittadino, che promuova una presa di coscienza collettiva verso i valori della Pace e la Nonviolenza. Tante bandiere colorate in villa comunale zona Cassarmonica, vignettiste all’opera ed un’esibizione estemporanea che ha visto anche la simbolica distruzione di un mitra giocattolo ed il lancio di matite.
Quello dei volontari dell’ Asharam, che gestiscono una palazzina confiscata alla camorra nel cuore del quartiere Santa Caterina, è un impegno a trecentosessanta gradi: dall’accoglienza ai migranti, alla lotta contro le mafie e le ingiustizie, dalla sensibilizzazione all’uso della bicicletta alla tutela ambientale. La vecchia palazzina, un tempo centro di spaccio dei D’Alessandro, oltre ad essere sede di Libera è anche sede del locale circolo Legambiente e degli Amici della Filangieri.
Attualmente l’Asharam ospita venti giovani provenienti dall’Africa, tra essi alcuni nigeriani, la cui numerosa presenza ricorda come quel paese sia in balia della sanguinaria organizzazione terroristica di matrice islamica denominata Boko Haram. Gli organizzatori dell’assembramento pacifista ci tengono a precisare che l’iniziativa non è finalizzata solo a ricordare e condannare gli episodi di Parigi, che hanno colpito al cuore l’Europa, ma anche i tanti altri fatti di violenza che si stanno susseguendo nel mondo: «Forse ora si capirà che l’impegno antimilitarista è quanto mai attuale.
E’ necessario spezzare tutti i fucili: i loro kalashnikov e le “nostre” bombe che insanguinano la Siria, la Libia, l’Iraq e molti altri Paesi del mondo. Contro la spirale guerra/terrorismo/guerra/terrorismo la Nonviolenza è l’unica risposta efficace.
Ora è il momento del lutto, perché ancora una volta sono state uccise delle persone utilizzate come simboli. Da domani sarà il momento dell’intelligenza e dell’apertura per non cadere nella trappola della violenza e per costruire una civiltà della convivenza», dichiarano i volontari in un comunicato. Ad ottobre dello scorso anno furono numerosi i giovani dell’Asharam che da Castellammare di Stabia parteciparono alla marcia della Pace di Assisi, quella volta il bus per il viaggio fu messo a disposizione addirittura dal comune di Torre Annunziata, vista l’indifferenza dell’amministrazione stabiese che non rispose alle richieste dei partecipanti.
Indifferenza incomprensibile verso tali tematiche universali, e mai scontate, che a quanto pare continua: «E’ triste constatare che una città da sempre legata ai principi della Pace, come Castellammare di Stabia, sia stata privata di una controparte istituzionale come lo storico assessorato alla Pace abrogato dall’ attuale amministrazione comunale. Allo stesso tempo è demoralizzante il fatto che in città si continui a sostenere questi principi solo grazie alla volontà e alla partecipazione dei giovani, i quali, pur provenienti da esperienze politiche e culturali diverse, riescono sempre a trovare momenti di lotta unitaria sui principi della Pace, Nonviolenza e Convivenza», dichiara Maurizio Somma, presidente della storica associazione pacifista la “Casa della Pace e della Nonviolenza”, tra gli organizzatori del flash mob. L’attuale amministrazione probabilmente avrà considerato la delega alla Pace, dagli anni Sessanta presente tra le deleghe del governo cittadino stabiese, come un qualcosa di meramente formale, da scrivere sulla carta e al massimo sul sito istituzionale; pertanto un fastidio inutile da eliminare, da abrogare senza pensarci due volte.
Non ci sono altre spiegazioni, se non l’intenzionalità in malafede. In ogni caso, chiunque sia stato e per qualsiasi motivo abbia preso fa tale decisione due anni fa, ha commesso un errore imperdonabile ma per fortuna non irrimediabile. E’ ancora possibile ripristinare la delega alla Pace, un atto che resterebbe un qualcosa di meramente formale ma allo stesso tempo, se adeguatamente attivato, fortemente simbolico ed esemplificativo per la cittadinanza.
Carmine Iovine