La Presidente della Fondazione Valenzi Lucia Valenzi, unitamente a tutto l’Ente, esprime profondo dolore per la morte di Francesco Rosi.
Personalità di assoluta eccellenza nel panorama artistico italiano ha, fin dai suoi esordi nel secondo dopoguerra, saputo raccontare attraverso i suoi film la realtà politica, sociale e culturale del tempo carpendone storture e mutamenti; restituendo così allo spettatore un chiaro quadro del Paese.
Indimenticabile il suo impegno civile espresso e sublimato lungo il filone dei film-inchiesta.
Anche dopo il grande successo internazionale non ha mai smesso di impegnarsi per la sua amata terra d’origine: Napoli, ricordandola non solo nei suoi racconti, ma anche nelle trame e nelle ambientazioni dei suoi capolavori.
“Della figura umana e professionale di Francesco Rosi – dichiara Lucia Valenzi – ricordo sopra ogni cosa il senso di estremo rigore estetico, l’idea di vivere il suo lavoro come un mestiere fatto di fatica fisica e di cuore insieme, ma anche la grandissima giovialità. Qualità dell’uomo trasmessemi dai racconti che mio padre Maurizio Valenzi faceva di lui, avendolo conosciuto dal dopoguerra e frequentato anche durante il set de “Le mani sulla città”, film che ha esaltato le battaglie politiche dell’epoche contro il laurismo e la speculazione edilizia condotte, tra gli altri, da Carlo Fermariello e Gino Bertoli.
Lungo è stato il rapporto di stima che li ha uniti”.
Francesco Rosi è stato, fino dalla costituzione della Fondazione Valenzi nel 2009, componente del Comitato di Indirizzo dell’Ente.
Alla famiglia va la più stretta e sentita vicinanza di tutta la Fondazione.