Stavolta nel mirino del Pd scafatese finisce il consigliere Michele Raviotta. I democratici continuano a riscontrare nella linea d’azione perpetuata nei mesi dal portavoce del Co.Tu.Cit tanta incoerenza. L’apertura dei vertici locali e la possibilità di coalizzarsi al gruppo consiliare unico costituitosi lo scorso settembre sono alternative che Raviotta ha sempre rifiutato, schierandosi talvolta all’appoggio della maggioranza.
Queste le motivazioni principali che hanno portato il Pd Scafatese alla condivisione di questa nota: “L’apertura del PD locale alla componente di Raviotta, sollecitata anche dalla Federazione Salernitana del partito, faceva parte di un progetto politico sancito nella sede congressuale dello scorso aprile. In quella sede oltre alla nascita del nuovo circolo di Scafati con l’elezione della Segretaria cittadina, avv. Margherita Rinaldi e degli organi dirigenti, venivano poste le basi per il successivo ingresso nel partito dell’area democratica che fa riferimento al dott. Nicola Pesce.
Il percorso di unità e rinnovamento prevedeva, naturalmente, la formazione del gruppo consiliare unico del Partito Democratico, che abbiamo regolarmente costituito in occasione della candidatura del Dott. Pesce alle elezioni provinciali, gruppo unico che ha visto il rifiuto espresso di Raviotta ad entrare. I suoi appoggi alla maggioranza, espressi anche pubblicamente in Consiglio Comunale, in particolare all’atto del voto sul PUC e sul Bilancio, le sue continue aperture ad Aliberti, la mancanza di una vera opposizione sono state le conferme della politica ballerina e di opportunismo condotta fino ad ora dallo stesso. La verità è che Raviotta voleva lanciare un’OPA sul Partito che non gli abbiamo consentito. A noi non interessano le tessere ma i progetti, la politica del confronto e la coerenza.
Le recenti dichiarazioni del portavoce del Cotucit, che confermano la presenza all’interno del Movimento, di persone di estrema destra ed estrema sinistra ed i suoi conseguenti comportamenti mostrano una contraddittorietà nelle posizioni di volta in volta assunte che ormai gli elettori percepiscono sempre di più. Non si può aderire alla linea di Renzi e poi snobbare il partito locale o, peggio ancora, remargli contro. Non ci si può, dapprima, definirsi l’unico uomo di De Luca a Scafati, e poi dichiarare, come Raviotta fa ora, di appoggiare Cozzolino alle primarie regionali.
Si tratta di posizioni evidentemente incoerenti oltre che opportunistiche. E si permette di giudicare come incomprensibile la linea del PD? Ma di che vogliamo parlare? Piuttosto Raviotta farebbe bene a fare un passo definitivo in una direzione o nell’altra e dire, una volta per tutte, da che parte sta!”
Raffaele Cirillo