Dopo la neve che a sorpresa è venuta giù su Scafati nell’ultimo dell’anno, stavolta a far parlare i cittadini è la pioggia di querele dei coniugi Cucurachi che fiocca fitta su Palazzo Mayer. Dopo le accuse di abusivismo edilizio e tutte le conseguenze con tanto di visite dei vigili urbani, arrivano puntuali le denunce a carico di tantissimi consiglieri ed esponenti della Maggioranza. Tra i citati, oltre al sindaco Aliberti, l’assessore Chirico, i consiglieri Vitiello, Formisano, Carotenuto, Acanfora, Marra, Pagano, Pisacane, Raviotta e Casciello… e non si salvano neanche il figlio di quest’ultimo assieme ai responsabili tecnici della polizia Municipale. Tanti nomi, tutti rei di aver leso la reputazione del consigliere di opposizione sbandierando su comunicati e social network la delicata questione riguardante il presunto caso di abusivismo edilizio.
A prendere di petto la situazione per la maggioranza ci pensa subito il consigliere Marra, che decisa chiarisce la questione presentando una risoluta linea d’azione: “Avevo invitato il consigliere Cucurachi, a seguito delle precedenti dichiarazioni sull’argomento rese nei mesi precedenti, all’astenersi dal continuare ad avere questo tipo di atteggiamento nei confronti di questa parte politica, attesa l’infondatezza dei fatti contestati nonché al contrario, il suo non corretto comportamento tenuto in più occasioni nei confronti dello stesso sindaco e di alcuni esponenti della maggioranza tra cui la sottoscritta. Visto che è rimasto sordo rispetto a tale invito, siamo costretti purtroppo a controdedurre alle sue infondate accuse e non permetteremo che diventino motivo di opposizione in assenza di argomenti seri fino ad oggi non prodotti dallo stesso consigliere. Mai nessun esponente di questa maggioranza ha acquisito, pubblicato e/o diffamato il consigliere Cucurachi in merito agli abusi edilizi contestati a sua moglie dalla Procura di Nocera, come da lui stesso affermato ed inerente alla propria abitazione.
E’ incredibile l’atteggiamento di doppia morale assunto dal consigliere Cucurachi, appartenente a quella stessa parte politica che, ha fatto delle abitazioni del sindaco Aliberti e dei suoi genitori “cavallo di battaglia” durante tutta la campagna elettorale. Provo anche a comprendere la sua rabbia nella qualità di consigliere e di coordinatore del Pd dal momento che certo non si aspettava di finire sui giornali per abuso edilizio (sembrerebbe anche piuttosto grave!) dopo che avevano condotto appunto per mesi una campagna elettorale avente ad oggetto il “METRO E MEZZO” di abuso riscontrato presso l’abitazione del Primo Cittadino. Siamo costretti a questo punto, nostro malgrado a presentare apposita controquerela rispetto agli infondati fatti contestatici.
E’ sorprendente, si ribadisce, la doppia morale dimostrata che, credo rappresenti un argomento troppo complesso ed incomprensibile per chi, è abituato ad agire in un certo modo e proprio non riesce a digerire il fatto che la ruota, purtroppo, questa volta ha girato dalla sua parte. La nostra maggioranza non ha bisogno di ricorrere alla contestazione di fatti personali per esercitare attività politiche, preferiamo infatti, confrontarci sugli argomenti seri nell’interesse della Città, sui quali fino ad oggi non abbiamo ancora avuto il piacere di sentire l’opposizione del consigliere Cucurachi. In merito, infine, al comportamento assunto nei miei personali confronti, anche al di fuori della sede comunale ed in presenza di colleghi pronti a testimoniare e rispetto ai quali mi sono sino ad oggi astenuta dal presentare querela, valuterò a questo punto, eventuali azioni considerato che , il consigliere Cucurachi ha confermato di non meritare assolutamente alcuna mia comprensione”.
Sull’argomento il consigliere Mimmo Casciello: “Non si comprende tra l’altro per quali oscure ragioni nello stesso provvedimento viene coinvolto anche mio figlio Michele che, non ricopre nessun ruolo istituzionale. Non riesco a credere che per colpire me sono addirittura arrivati a querelare mio figlio: un comportamento ignobile e privo di qualsiasi giustificazione reale”.
Raffaele Cirillo