Guglielmo è un regista che, figlio d’arte, da tempo privilegia la drammaturgia attuale ed usa un’abilità particolare che dà ampio respiroai suoi spettacoli.
Da sottolineare che la sua competenza sul teatro di oggi e l’originalità delle sue messinscene hanno grande importanza nel rifacimentodel “Mastro Don Gesualdo;Ferro “intende, come recita la presentazione, ricontestualizzare il concetto di roba, che permea il romanzo, l’incessante e frenetica attività di speculazione di un mondo di estremo materialismo, dove non c’è posto per i sentimenti”.
Il racconto scenico ci mostra il protagonista, ormai frustrato dalla sua malattia e dal suo volontario isolamento,che cerca una risposta del perché nella sua vita è subentrata l’incomprensione e la carenza d’amore;sarà forse un suo rendiconto. Enrico Guarneri, riportano le critiche, veste bene i panni del protagonista, Gesualdo Motta, che, con il suo lavoro, ha saputo risalire la scala sociale, ma, divenendo ricco, viene odiato da tutti e trattato con scherno e disprezzo. Al Bellini ancora uno spettacolo da non perdere.
Federico Orsini