Sanità allo sbando, l’Asl di Napoli è game over

delirio cardarelli

Asl Na1: game over. Lo testimoniano inequivocabilmente la sfascio del Cardarelli (principale nosocomio del meridione sino a pochi anni addietro) dove le barelle risultano insufficienti a sistemare i degenti e si ricorre incredibilmente alle sedie, la fatiscenza logistica e organizzativa dell’Ascalesi e del Loreto Mare (tanto per citare alcuni esempi) dove persino ottenere una consulenza in piena emergenza risulta impossibile. Ma non per tutti: qui il caso.

Corruzione e collusione dilagano all’interno di reparti mantenuti in vita solo dall’eroismo (e non esageriamo) di pochi camici bianchi onesti coadiuvati da personale para medico altrettanto ligio al dovere. Fatta eccezione per queste poche oasi nei plessi ospedalieri napoletani succede di tutto : all’Ascalesi intorno alle 11,00 passa regolarmente nei reparti il rappresentante di un fast food lasciando il menu del giorno ai pazienti con tanto di raccomandazione sui piatti particolarmente richiesti del momento.

A ruota seguono venditori ambulanti che tentano di vendere rosari ai degenti lanciandoli sui letti a mo di pacchi di fazzolettini ai semafori. Addirittura in seguito a liti tra medici qualche paziente temendo di non essere più operato dal camice bianco di “fiducia” ha (in una struttura pubblica) sonoramente esclamato “ Dottò ma io i soldi li ho dati a voi…..”.

In attesa che parta l’ennesima opera eternamente incompiuta dell’ospedale del mare Napoli affonda sotto l’inefficienza di un sistema sanitario bacato alla radice. Il guaio è che la gente finge di ignorare il fenomeno fin che non ci si trova invischiata: allora si strepita, si grida aiuto , si minacciano denunce. Occorrerebbe invece chiedere l’immediato intervento dell’Ispettorato del Lavoro e della Procura della Repubblica al fine di ricordare a signori come Caldoro, De Magistris e Bassolino che anche Napoli fa parte dell’Italia forte di una tradizione storico culturale celeberrima.

I politici ladri e condannati come tali restituiscano il “malloppo” agli onesti contribuenti vergognandosi di aver agito in modo tanto scellerato e avendo sulla coscienza migliaia di vittime innocenti. Di questo passo saranno i litorali liguri ad accogliere non solo extra comunitari sbarcati da gommoni di fortuna ma napoletani alla disperata ricerca del diritto all’assistenza sanitaria e al vivere civile.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.