Scavi archeologici stretti nella morsa dei controlli delle forze dell’ordine. Ad ordinare la massima allerta sul sito patrimonio Unesco è la Prefettura di Napoli, all’indomani del ritrovamento di testi islamici nel Foro civile. L’episodio dell’insolita scoperta risale ad alcuni giorni fa quando, un custode del sito, aveva notato i tre libri sulla fede e l’etica islamica. L’uomo aveva consegnato il tutto alla Soprintendenza la quale, a sua volta, aveva poi allertato i carabinieri.
Il livello di attenzione sugli scavi archeologici di Pompei è massimo. Scattato lo stato di allerta, disposto direttamente dalla Prefettura.
Le misure ferree sarebbero scaturite anche da una serie di avvistamenti sospetti, che si sarebbero susseguiti negli ultimi giorni. Dagli ambienti investigativi trapela la notizia dell’allontanamento da parte della Polizia di Stato di alcuni giovani che, ieri mattina, s’aggiravano negli scavi vestiti con tuniche lunghe. I ragazzi, stando alle ricostruzioni, erano intenti a distribuire volantini ai visitatori del sito.
Un fare sospetto che ha attirato l’attenzione di alcuni custodi, che hanno poi allertato gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Pompei. Giunto sul posto anche il vice questore aggiunto Maria Rosaria Romano. I giovani fermati nei pressi del quadriportico dell’Anfiteatro, erano in realtà testimoni di Geova alle prese con materiale divulgativo del loro credo di riferimento.
Negli ultimi tre giorni i centralini delle forze dell’ordine sono stati subissati di telefonate per segnalazioni sospette. Dopo l’attacco alla redazione del settimanale satirico parigino Charlie Hebdo, cresce la tensione anche in Italia e non risparmia neppure Pompei. Inoltre la città mariana si prepara ad accogliere la visita, seppur breve, di Papa Francesco, prevista per il prossimo 21 marzo. E allora tra falsi allarmismi e possibili minacce da non sottovalutare, le forze dell’ordine si organizzano per tempo, rafforzando ed intensificando i controlli.
Marianna Di Paolo