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Castellammare, la protesta dei migranti: “Pronti allo sciopero della fame”

scre20-e1421165048730-372x186«Siamo senza carta d’identità e tessera sanitaria ormai da mesi e se questa situazione dovesse continuare siamo pronti a cominciare lo sciopero della fame». Ieri mattina circa quaranta migranti hanno organizzato una manifestazione di protesta al corso A. De Gasperi bloccando per diversi minuti la circolazione stradale. Grazie alla mediazione di polizia e carabinieri gli animi si sono lentamente placati fino a quando i migranti hanno fatto rientro nella struttura di Villa Angelina a Quisisana, ex sede di riposo per anziani ed attualmente struttura di accoglienza per ottantacinque migranti.

Tutti maschi, di giovane età ed originari del Mali e della Nigeria, i ragazzi africani sono ospitati a Villa Angelina dal novembre dello scorso anno, quando, dopo lo “sbarco” in Sicilia ed il successivo spostamento a Salerno, sono stati sistemati proprio a Stabia. Quello della rivolta di ieri è il primo problema verificatosi in zona di questo tipo dopo diversi mesi di accoglienza senza problematiche di rilievo. Sul territorio dei monti Lattari sono presenti altri due centri di accoglienza: l’Asharam in via Santa Caterina a Castellammare che ospita circa venti persone ed il centro di accoglienza di Aurano, frazione di Gragnano, che ospita diciotto persone. L’afflusso dei migranti, con lo status di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, è disciplinato dal ministero degli Interni con competenza diretta delle Prefetture territoriali che tramite un bando di gara (a ribasso, sulla base d’asta di 30 euro al giorno pro capite) affidano a soggetti come associazioni, fondazioni, enti ecclesiastici, enti pubblici e del privato-sociali in possesso nei propri fini statutari ed istituzionali quello di operare in un settore d’intervento pertinente con l’oggetto della gara e l’ulteriore condizione di aver già prestato in precedenza tali servizi.

Il bando della Prefettura di Napoli, che disciplina pertanto il sistema di accoglienza anche a Castellammare, precisa quali sono i servizi burocratici che le strutture ospitanti dovrebbero garantire. Il condizionale è d’obbligo: bisognerebbe occuparsi della gestione amministrativa come la registrazione degli ospiti, comprensiva della produzione di un report giornaliero destinato alla Prefettura a mezzo e-mail, che la Prefettura controllerà con la locale Questura.

Tra le ulteriori condizioni necessarie la Prefettura ha previsto: “L’adeguatezza degli immobili in uso e la piena funzionalità dell’efficienza degli impianti della struttura secondo le previsioni di legge servizi di assistenza generica alla persona. Servizi accessori come quelli di lavanderia ed assistenza generica alla persona; di pulizia e igiene ambientale con pulizia giornaliera e periodica dei locali e degli arredi, disinfenzione, disinfestazione, derattizzazione e deblattizzazione delle superfici; raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il servizio di erogazione dei pasti che dovrà essere svolto per sette giorni a settimana, con una somministrazione di prima colazione, pranzo e cena. Nella scelta degli alimenti sarà posta la massima cura nel proporre menù non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari degli ospiti. In particolare dovranno essere rispettati tutti i vincoli costituiti da regole alimentari dettate dalle diverse scelte religiose. I generi alimentari dovranno essere di prima qualità e garantiti a tutti gli effetti di legge per quanto riguarda la genuinità, lo stato di conservazione e l’igiene. I pasti dovranno essere serviti con adeguato materiale atti al loro consumo (stoviglie, tovaglie, posate,ecc,). Adeguati posti letto, composti da materasso, cuscino lenzuola, federe e coperte che saranno periodicamente cambiati per l’avvio ai servizi di lavanderia e quant’altro utile al confort della persona; vestiario adeguato alla stagione, intendendo la fornitura del minimo necessario al momento dell’accoglienza presso la struttura e all’occorrenza il rinnovo degli stessi beni da effettuare periodicamente al fine di garantire l’igiene e il decoro della persona; prodotti per l’igiene personale”.

Inoltre, non ultime in ordine d’importanza, viste le polemiche degli ultimi mesi, bisogna ricordare il cosiddetto “pocket money” nella misura di euro 2,50 pro capite/pro die a migrante, erogato dalla struttura ospitante, in relazione alle effettive presenze registrate per ciascun ospite, dietro firma da parte del destinatario a riprova dell’avvenuto rilascio. Infine, le strutture ospitanti dovrebbero prevedere un servizio di mediazione linguistica e culturale che deve garantire la copertura delle seguenti prestazioni: “servizio di assistenza linguistica e culturale; servizio di informazione sulla normativa concernente l’immigrazione, i diritti e doveri e condizioni dello straniero; sostegno sociopsicologico; assistenza sanitaria da effettuare presso presidi sanitari territoriali o medici di base, comprese le vaccinazioni obbligatorie; orientamento al territorio, primo orientamento ed assistenza alla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale, informazione ed assistenza nei rapporti con la Questura competente per l’inserimento nel sistema di protezione per richiedenti protezione internazionale, asilo e rifugiati”.

Come sempre sulla carta in Italia siamo maestri a prevedere le norme più complete e rispettose dei diritti civili ma poi nella realtà la situazione cambia. La rivolta di ieri mette alla luce la probabile verità: i migranti ospiti del centro di Quisisana hanno urlato l’assenza di documenti e tessera sanitaria, documentazione che spetterebbe direttamente alla Prefettura e non alle strutture ospitanti sul territorio, ma in generale hanno cercato di lamentare uno stato di insofferenza e trascuratezza che rischia di esplodere da un momento all’altro. Le indagini di mafia capitale hanno dimostrato come ci siano personaggi politici, enti di varia natura ed organizzazioni criminali che lucrano sull’arrivo di queste persone in Italia.

Castellammare, città con alto tasso di stranieri (circa 900 residenti nel 2014) da sempre tollerante ed aperta agli stranieri, ha dimostrato in molti casi di saper accogliere le persone di diversa etnia e provenienza. La manifestazione di ieri non va sottovalutata, così come il silenzio assordante dell’amministrazione comunale e dell’Assessorato competente all’Immigrazione e alle Pari Opportunità.

Willy Signori

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