Alcuni istituti scolastici hanno preferito fare il salto di qualità, prima si chiamava contributo volontario obbligatorio, ora si chiama contributo, mentre l’importo da versare alla scuola “e non all’agenzia dell’entrate” resta invariata, decidono loro.
Con il presente comunicato, ci sentiamo di ribadire alcune precisazioni circa la volontarietà del contributo, sperando di sensibilizzare i Dirigenti scolastici.
Premesso che le condizioni economiche e sociali non possono assolutamente essere un limite per il libero accesso ai saperi: porre barriere come queste vuol dire sostenere e implementare un’idea di scuola elitaria che non avrebbe più nulla di pubblico, detto questo, ricordiamo che a partire dall’anno scolastico 2006/2007, il principio dell’obbligatorietà’ e gratuità dell’istruzione, previsto dall’art. 34 della Costituzione, e’ stato esteso dalla normativa attuale, fino a ricomprendere i primi tre anni degli istituti di istruzione secondaria superiore e dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale realizzati sulla base dell’accordo-quadro in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni, Città e Autonomie Locali del 19-6-2003.tutti i contributi volontari versati alle scuole sono detraibili dalle tasse nella misura del 19%, purché venga conservata ricevuta del versamento e nella causale sia stata specificata la seguente dicitura: erogazione liberale per l’ampliamento dell’offerta didattica e formativa per l’edilizia scolastica e per l’innovazione tecnologica.
Spesso le scuole, per evitare di far scoprire alle famiglie che il contributo è volontario, non forniscono questa indicazione. Così il contributo pagato non può essere nemmeno detratto dalle tasse.
Sul sito del Ministero delle Pubblica Istruzione ci sono le seguenti indicazioni, che i Dirigenti scolastici dovrebbero far rispettare;
si ribadisce che in considerazione del fatto che eventuali contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni possono essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria, si chiede ai Direttori scolastici di attenersi alla normativa, al fine di evitare ulteriori segnalazioni al Ministero della Pubblica Istruzione.