Tale proposta prevede che “nelle zone agricole sono consentiti mutamenti di destinazione d’uso di immobili, o di loro parti, regolarmente assentiti e per volumi esistenti definiti all’art. 2, comma 1, lettera e), per uso residenziale del nucleo familiare del proprietario del fondo agricolo, o per attività connesse allo sviluppo integrato dell’azienda agricola o per attività previste dagli artt. 2, 4 e 6 della legge regionale del 24 novembre 2001, n° 17 “Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere”.
“La proposta di legge licenziata dalla Commissione offre un’importante risposta alle necessità abitative dei nuclei familiari- ha sottolineato il dott. Baldi- di tanti proprietari e non come prima dei soli imprenditori agricoli. Le costruzioni insistenti sui loro fondi e nelle loro aziende potranno così ottenere una nuova destinazione d’uso che permetterà di razionalizzare la vita delle stesse aziende e di dare soluzioni abitative ai loro familiari”.