Cinque mesi. Tanti sono quelli trascorsi dal giorno in cui il Comitato di quartiere di Piano Napoli – Settetermini, a Boscoreale, presentò al sindaco Balzano una richiesta di “maggiore attenzione” da parte del comune. Niente da fare. Il tempo è passato invano.
«Cinque mesi e nessuna risposta» conferma il maresciallo Siena, ex vigile del fuoco, che adesso è il presidente del Comitato di quartiere, dopo essere stato per anni un punto di riferimento della Protezione civile boschese. Eppure, il rione è uno di quelli che i politici di Boscoreale conoscono bene: vi fanno incetta di preferenze quando è il periodo delle consultazioni. Di qualunque tipo. Poi, sottolineano ancora i cittadini di “Settetermini”, una volta avuti i voti, si dimenticano di noi e delle promesse.
«Eppure» rimarca Siena «non avevamo chiesto niente che non ci potesse essere concesso: c’era bisogno che il comune facesse poche cose e la vivibilità del rione sarebbe migliorata in maniera esponenziale». Cinque, i punti portati all’attenzione dei politici: l’impianto elettrico; il recupero delle vasche dei giardinetti rionali, non più affidabili a causa degli alberi che sono caduti; interventi puntuali e ripetuti degli addetti di Ambiente Reale; la presenza di un certo numero di contenitori per la raccolta differenziata; disposizioni circa la consegna di olii esausti, carta e plastica nel vicino centro di raccolta di Ambiente Reale. E, invece, non solo non ci sono stati interventi di sorta ma nemmeno sono state date spiegazioni circa i motivi del mancato interessamento.
Eppure, in quell’area c’è l’Antiquarium per l’Uomo e l’Ambiente vesuviano: un museo assolutamente unico in Europa. In quell’area c’è il complesso dei teatri, che da anni aspettano di essere attivati e diventare un eccellente punto di riferimento culturale per il territorio. Ci sono progetti che prevedono la fermata della “Bus-via” diretta al Vesuvio; è in progetto l’Orto botanico; si sta per sbloccare la “passeggiata archeologica: un tratto di strada lungo poche centinaia di metri in grado di collegare Museo – Atiquarium e scavi di Pompei, attraverso l’ingresso di Villa dei Misteri.
Insomma, i primi, necessari, passi di un paese che vorrebbe avere vocazione turistica devono giocoforza partire dall’azzeramento dei problemi di quel rione. E, invece, tutto tace. « Ecco – sottolinea con amarezza il presidente Siena – noi non facciamo politica e nemmeno abbiamo intenzione di farla. Però rivendichiamo con forza il diritto alla vivibilità del nostro territorio».
Alfonso Pascale