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Balneabilità in Campania, l’Arpac: 350 km di costa eccellente

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L’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania ha classificato la qualità delle acque di balneazione.
Per il 2015, su un totale di circa 429 km di costa regionale adibita all’uso balneare, risulta di qualità eccellente l’81 %, rispetto al 76% registrato nella scorsa stagione balneare.
I dati sono stati elaborati d’intesa con la Direzione Tecnica Arpac – Unità Operativa Mare.
I controlli, eseguiti dall’Arpac con frequenza mensile nel periodo compreso dal 1° aprile al 30 settembre in tutte le acque destinate all’uso balneare, vengono effettuati su una rete di monitoraggio composta da 329 acque di balneazione (42 in provincia di Caserta, 149 in provincia di Napoli e 138 in quella di Salerno).

Con l’ausilio della flotta dell’Agenzia, composta da n. 8 mezzi nautici tra cui il battello oceanografico Helios, i Dipartimenti Provinciali provvedono alle operazioni di prelievo dei campioni di acqua che successivamente sono analizzati nei laboratori ARPAC secondo i criteri normativi.
Gli esiti dei controlli effettuati sono resi pubblici in tempo reale sul web istituzionale di Arpa Campania e sul Portale Acque del Ministero della Salute.
La classificazione della qualità delle acque di balneazione, ottenuta dalla elaborazione statistica dei dati relativi alle ultime quattro stagioni balneari, permette di attribuire ad ogni “acqua adibita alla balneazione” una classe di qualità: “scarsa”, “sufficiente”, “buona” o “eccellente”. A seconda della classe in cui ricade ogni acqua sono previste diverse modalità di gestione e monitoraggio e l’eventuale adozione di misure di risanamento mirate alla tutela della salute dei bagnanti.

La lunghezza di costa adibita alla balneazione è pari ad un totale di circa 429 km, rispetto al totale del litorale costiero campano pari a circa 487 km; sono esclusi dal monitoraggio circa 59 km comprendenti aree portuali, servitù militari, aree di particolare tutela ricadenti in parchi marini e foci di fiumi o canali ritenuti non risanabili sulla scorta dei dati analitici pregressi.
Questi ultimi, ovvero i tratti di mare non monitorati perché ritenuti allo stato attuale non risanabili, ammontano a circa 15 km e potrebbero essere riammessi ai controlli e quindi eventualmente recuperati alla balneazione nel caso in cui venissero adottate adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento.
Oltre alle quattro classi di qualità, è presente una quinta categoria denominata “Nuova classificazione” in cui rientrano circa 26 km di costa. Con tale dicitura sono indicate le acque riammesse alla balneazione negli scorsi anni in seguito al verificarsi delle condizioni di legge e per le quali non è stato ancora raggiunto il set di dati minimo necessario all’attribuzione della classe di qualità comprendente almeno 16 campioni, anche riferiti a meno di quattro stagioni balneari.

Per le suddette acque saranno istituiti controlli con frequenza maggiore e previsti eventuali campionamenti aggiuntivi di studio in corrispondenza di zone ritenute a potenziale rischio di inquinamento.
“Cresce ulteriormente – sottolinea l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano – la qualità delle acque balneabili in Campania.
“Il dato conferma il grande lavoro messo in campo in questi anni nel settore della depurazione. Il costante miglioramento della percentuale, salita dal 76 all’81%, fa della nostra costa tra le migliori in assoluto in tutta Italia.
“Ora puntiamo a superare le criticità in prossimità dei centri urbani e delle foci di fiumi e canali, per restituire alla balneabilità anche queste zone costiere di alto pregio ambientale e di elevato interesse turistico”, conclude Romano.

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