Ercolano ieri, oggi e…domani?

Municipio ErcolanoErcolano ieri, oggi e …. domani? Si interroga sul futuro la comunità ercolanese analizzando freddamente passato e presente di un paese particolarmente ostico da amministrare data l’eterogeneità del materiale umano che lo compone. Ieri: fiumi di droga hanno per anni inondato la quotidianità di un territorio dove erano in molti tra professionisti e politici a vantarsi di amicizie “eccellenti”, di aver condiviso studi inferiori con questo o quel boss , di aver trascorso l’infanzia con i pezzi da novanta della mala locale. Come un deus ex macchina per decenni Raffaele Ascione (deceduto in carcere e reggente assoluto dell’omonimo clan con lo pseudonimo di o’luongo) ha dettato legge e fatto affari in città travolgendo sistematicamente chiunque rivale tentasse di opporsi al suo indiscusso predominio mafioso.

Il centro storico trasformato a supermarket dell’eroina con acquirenti giornalieri provenienti da tutta la regione, tossico dipendenti pronti a iniettarsi la dose quotidiana ad ogni angolo di strada, ostentazione di potere e lusso da parte di spacciatori e usurai (l’usura è stata da sempre la principale risorsa della mala ercolanese), cittadini terrorizzati da queste figure che di fatto impedivano di vivere con serenità la città. Poi il declino degli Ascione e l’ascesa dei diseredati, di quelli “a limite” da sempre con Giovanni Birra (capo dell’omonimo clan con lo pseudonimo di a’ mazza) e i fratelli Giacomo e Stefano Zero abili a reclutare ex tossici e balordi pronti a tutto pur di sbarcare il lunario. Ed ecco comparire auto blindate con uomini armati e tanto di scorta in moto di affiliati a delimitare il territorio, a far capire chi comanda a Ercolano.

Sangue tanto sangue , troppo sangue versato sull’asfalto da faide senza regola alcuna che hanno trasformato Ercolano in campo di battaglia. Oggi sul fronte sicurezza grazie al lavoro degli inquirenti e al coraggio delle associazioni presenti in loco la situazione è notevolmente migliorata: ma non basta. Tocca ai politici ora far risorgere Ercolano, ridare credibilità e produttività ad una realtà vesuviana alle corde. L’identità anagrafica di questi politici alla gente onesta poco importa : l’importante è che non siano scarni ricicli di quel mal governo per anni cieco e sordo nei confronti delle tragedie comunitarie, ovvero gli stessi figuri che illo tempore quasi si vantavano di certe assidue “frequentazioni”. Altrimenti “cambieranno” i parati ma la fatiscente casa rimarrà la stessa.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.