Cimitero Pompei, esumazioni anticipate per fare posto ai defunti degli amministratori locali

cimitero_LOCULI[1]_Public_Notizie_270_470_3Le indagini degli agenti del commissariato di Pompei, agli ordini del vicequestore aggiunto Maria Rosaria Romano, hanno avuto inizio del luglio del 2013 e si sono concentrate sulla gestione del cimitero di via Nolana. Ad essere coinvolti nell’operazione denominata “Terra Santa”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ci sono funzionari, dipendenti ed amministratori del Comune di Pompei. In tutto gli indagati sono 17.

Le indagini hanno permesso di accertare che dall’agosto del 2011 all’interno del cimitero si effettuavano esumazioni senza attendere il decorso di dieci anni previsti dal regolamento di polizia  mortuaria, che prevedono altresì l’autorizzazione del sindaco e la presenza di un medico dell’Asl,polizia pompei con conseguenti problemi di natura igienico-sanitaria.

Due impiegati del cimitero e un interratore, tutti e tre indagati, avevano dato vita ad una associazione a deliquere finalizzata al compimento di esumazioni contro legge, alla corruzione, al falso materiale e vilipendio di cadavere. Il tutto era finalizzato alla vendita dei loculi a privati cittadini (indagati) ricevendo tra i duemila e tremila euro predisponendo falsi contratti di concessione.

I numeorsi casi accertati risalgono al periodo prima dell’esternalizzazione del servizio cimiteriale avvenuto nello scorso maggio 2013.

Due episodi sono saltati all’occhio durante la gestione della Mirca sas che hanno permesso contestazioni al titolare dell’impresa, ad un militare dei carabinieri e a politici.

Il gestore dei servizi cimiteriali su pressioni degli amministratori locali ha dato l’ok all’interramento di defunti, appartenenti a soggetti vicini agli amministratori, in una zona del cimitero “ambita”: venivano effettuate esumazioni infraquinquennali per liberare il posto ai defunti segnalati.

Nel frattempo il titolare dei servizi cimiteriali faceva lo stesse operazioni in favore di un militari dell’Arma in cambio del suo silenzio circa i favoritismi ai politici locali.  Il Procuratore capo di Torre Annunziata Alessandro Pennasilico ha parlato di “dolosa strumentalizzazione della propria funzione da parte di funzionari, dipendenti e amministratori”  e di “un triste spaccato della realtà all’interno del cimitero di Pompei”.

Marianna Di Paolo

Raffaele Cava

La lista delle misure cautelari:

Carotenuto Salvatore, divieto di dimora in Campania

Casciano Carmine, in carcere

Cesarano Pasquale, in carcere

D’Alessio Claudio (ex sindaco), arresti domiciliari

Malafronte Attilio (consigliere comunale di opposizione), arresti domiciliari

Mirante Francesco, arresti domiciliari

Salsano Visidore (dipendente comunale), divieto di dimora in Campania

Serrapica Ciro, (ex consigliere comunale) ai domiciliari

Somma Antonio, ai domiciliari

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