“Le indagini proseguono per un completo accertamento dei fatti e delle responsabilità”. È in questo modo che il procuratore capo di Torre Annunziata Alessandro Pennasilico ha concluso la nota diffusa a seguito dell’esecuzione delle misure cautelari nell’ambito dell’operazione “Terra Santa”. L’inchiesta ha scoperchiato un sistema, nonché un’associazione criminosa, volta alla gestione del cimitero di Pompei. Per questo motivo i poliziotti del locale commissariato di Ps, diretti dal vicequestore aggiunto Maria Rosaria Romano, hanno eseguito l’ordinanza emessa dal gip di Torre Annunziata Emma Aufieri su richiesta della Procura oplontina.
Nove le misure cautelari (due arresti in carcere, cinque arresti ai domiciliari, due divieti di dimora in Campania):
1) Carmine Casciano, responsabile del cimitero (carcere);
2) Pasquale Cesarano, funzionario pubblico addetto al cimitero (carcere);
3) Claudio D’Alessio, ex sindaco (domiciliari);
4) Attilio Malafronte, consigliere comunale di maggioranza all’epoca dei fatti (domiciliari);
5) Francesco Mirante, gestore dei servizi domiciliari dal maggio 2013 (domiciliari);
6) Ciro Serrapica, ex presidente del consiglio comunale (domiciliari);
7) Antonio Somma, impiegato con mansioni di interratore (domiciliari);
8) Salvatore Carotenuto, appuntato dei carabinieri (divieto dimora);
9) Visidore Salsano, dipendente comunale in pensione (divieto dimora).
Nell’ambito dello stesso procedimento risultano poi indagate altre otto persone:
1) Patrizia Coscia, privato beneficiario;
2) Andrea Nunziata, dirigente dell’Utc e responsabile dei servizi cimiteriali;
3) Raffaelina Palomba, privato beneficiario;
4) Francesco Pappalardo, ispettore Asl;
5) Vincenzo Russo, privato beneficiario;
6) Carlo Sorrentino, ispettore Asl;
7) Antonio Villani, privato beneficiario;
8) Francesco Villani, privato beneficiario.