Il WWF Penisola Sorrentina ha segnalato l’ennesimo abbandono di manufatti in amianto nelle zone collinari della Penisola Sorrentina: in via Capodimonte a Sorrento, in via Formiello a Piano di Sorrento, in via Pontone a Massa Lubrense e in via Badessa a Vico Equense.
Camminando per le stradine interne e meno frequentate della penisola sorrentina è purtroppo ancora facile imbattersi in depositi discariche di rifiuti e materiali pericolosi tra cui manufatti in amianto come ondulati, tubature e serbatoi. Considerata la portata altamente tossica del materiale in amianto, a causa delle fibre e della polvere di asbesto estremamente pericolose per la salute umana, ed il rischio che i manufatti in amianto possano con la loro progressiva disgregazione, proprio per l’esposizione agli agenti atmosferici ed al contatto diretto col suolo, andare a contaminare l’ambiente circostante, il WWF ha chiesto alle autorità competenti, un immediato intervento atto ad individuare i responsabili dell’abbandono di tali materiali ed ottenere l’immediata bonifica del sito.
La segnalazione di questi giorni non è la prima e, purtroppo, non sarà l’ultima fatta dai volontari del WWF che, quotidianamente, percorrono in lungo e largo i sentieri della Terra delle Sirene.
Ma l’amianto non viene abbandonato solo in periferia: è accaduto a Piano di Sorrento dove all’interno di un parco residenziale in pieno centro, a pochi passi dal Comando di Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco, sulla superficie in cemento di copertura di un’autorimessa interrata il WWF raccolse le proteste dei cittadini che segnalavano, invece della “millantata” sistemazione a verde, una situazione di precario abbandono con numerosi rifiuti depositati al suolo tra cui tubature ed elementi in amianto in avanzato stato di disgregazione.
Tra le vicende legate a questo fantomatico e pericoloso materiale, che più hanno fatto parlare, ricordiamo una vera e propria “montagna di amianto” scoperta sul Faito a Vico Equense, nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari, in una scarpata occultata dalle foglie e dagli aghi dei pini sotto i quali giaceva. Dopo la denuncia del WWF ci fu l’intervento diretto del primo cittadino e la zona venne delimitata e transennata, ma poi, in un rimbalzo di responsabilità tra comune, provincia e regione, il sito a distanza di anni è ancora lì che aspetta di essere bonificato.
“Il problema dell’Amianto è un problema serio – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – anche se troppo spesso è preso sotto gamba dagli stessi cittadini, che sottovalutano l’enorme pericolo costituito dalle fibre di asbesto capaci, se inalate, di causare gravi e mortali patologie. Se ne è parlato di recente in relazione al “ Processo Eternit” che ha visto vergognosamente il reato prescriversi, nonostante le tante persone morte a causa dell’amianto. L’amianto è ovunque. E’stato il materiale più usato per decenni e qualcuno, in tutta ignoranza, stenta ancora a credere che le sue invisibili fibre possano essere realmente letali. Molte persone nella totale ignoranza infatti non esitano a maneggiare tali materiali con disinvoltura e a disfarsene abbandonandoli al suolo, ai margini delle strade, nelle campagne, nei rivi e nei boschi, nella convinzione di essere più furbi degli altri. La verità è che i costi di smaltimento, tra pratiche, recupero e conferimento negli appositi siti, sono notevoli e, anche per una sola tegola di amianto, raggiungono alcune migliaia di euro. Riteniamo sia auspicabile e razionale che le amministrazioni comunali e gli enti regionali preposti organizzino, quanto prima, un servizio pubblico di raccolta e smaltimento di piccole quantità di tali materiali. Tale iniziativa è già una realtà da molti anni in Lombardia e di recente anche in Sicilia dove la regione pagherà per la rimozione e bonifica dei siti contaminati con amianto.
Di sicuro non si risolverà definitivamente il problema ma sarebbe un importante passo avanti, e tante persone non avrebbero più l’alibi per disperdere tale materiale nell’ambiente.”