Castellammare applica il Piano Casa

Palazzo Farnese“E’ con viva soddisfazione che accolgo la notizia che il Comune di Castellammare, come confermato pubblicamente dall’assessore all’Urbanistica D’Auria con una nota inviata il 16 gennaio alla dirigente Quintavalle, intende procedere a passi spediti verso l’’applicabilità del Piano Casa anche alla nostra città”. Sono le parole di Eduardo Melisse, consigliere comunale ed ex presidente della commissione urbanistica.
“In data 14 gennaio, ma riprendendo una mia nota del mese di ottobre, avevo stimolato la politica stabiese e in maniera particolare l’amministrazione comunale a rendere praticabile l’ipotesi di applicare il Piano Casa anche per la nostra città. Indicazione, poi, prontamente raccolta dal Comune” le parole di Melisse.

“Come da me già sostenuto più volte il piano casa è applicabile alla città di Castellammare per la zona territoriale 7 del PUT, a seguito dell’ allegato alla finanziaria regionale. La legge sul piano casa nasce nel 2009 n. 19 poi modificata con la n. 01 del 05.01.2011. Detta legge è a tempo, infatti sono stati prorogati più volte i termini per la presentazione delle istanze, l’ultima proroga di due anni è stata approvata nel 2014 per due anni, con scadenza al gennaio 2016: ebbene resta un solo anno ancora (salvo proroga) per la presentazione delle pratiche” dichiara Melisse.

Resto, dunque fermo sulle mie convinzioni, consigliando anche di analizzare bene l’ art 4 BIS, introdotto nel collegato alla finanziaria (norma in vigore con l’ art 9 bis del regolamento edilizio di Firenze città il cui territorio è disciplinato da innumerevoli vincoli e che riconosce l’ assunto dell’ art 97 della Costituzione) assunto che sostiene “sarebbe contrario al buon andamento demolire un’ opera che può essere nuovamente assentita sulla base della differente disciplina urbanistica attualmente in vigore ( Cons Stato Sez VI , 12 novembre 2008, n. 5646)” , infatti “sarebbe palesemente irragionevole negare una sanatoria per interventi che sono legittimamente assentibili al momento della nuova istanza” ( Supremo Collegio Sen Sesta Sez n. 2835 del 07.5.2009”).

Nel concreto considerato che il piano casa consente l’ incremento del 20% della volumetria esistente (non dev’essere superiore a 1500 mc) quindi il max assentibile è di 300,00 mc parliamo di mq 70/80, qualora per una proprietà l’ opera abusiva rientri in tali parametri e la stessa può essere assentibile mediante il piano casa, credo sia inutile demolirla per poi richiedere il permesso a costruire per la stessa consistenza e successivamente realizzata dopo la demolizione. Si tratta di una questione di natura economica, ambientale (materiale a discarica) e semplificazione di atti amministrativi con operatività senza ombre da parte degli enti. Una semplificazione che consentirebbe di risparmiare tempo e denaro”. Infine la conclusione: “La speranza è, a questo punto, che gli uffici tecnici competenti si muovano in fretta sulle indicazioni ricevute dall’assessore D’Auria per rendere fattiva questa importante strada di sviluppo per la nostra città”.

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