Dal dibattito, anche dagli interventi di cittadini ed associazioni susseguitisi, è emersa la chiara volontà di costituire un gruppo ampio e articolato di lavoro, formato da competenze, associazioni, cittadini, per avviare un fattivo percorso progettuale che individui le modalità di recupero, le risorse necessarie, e la destinazione d’uso del monumentale Palazzo Fuga, incalzando così in pieno spirito collaborativo le istituzioni preposte. In tutti gli interventi si è sottolineato come il recupero di Palazzo Fuga per la sua portata, e la sua trasformazione in realtà produttiva, possa determinare una positiva trasformazione urbana di un’area-snodo fondamentale per la città di Napoli e la sua cornice metropolitana.
Umberto Ranieri ha posto l’accento sulle molteplici vocazioni del complesso monumentale di Palazzo Fuga: da quella museale, a polo dell’artigianato e dell’innovazione; fino a luogo di recupero sociale. Il Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa ha rilanciato la necessità di costruire cantieri partecipati di confronto fattivo e progettuale tra competenze e associazioni del territorio per il pieno riutilizzo di Palazzo Fuga, al fine di delineare un’articolazione progettuale che veda in un pieno coinvolgimento di capitali pubblici e privati, con definiti piani economici e di gestione, una chiara proposta per confrontarsi al meglio con i diversi livelli istituzionali. Senza dubbio, ha poi spiegato Ranieri, la questione di Palazzo Fuga dovrà essere inquadrata in una vasta operazione di riqualificazione urbana, una direttrice fondamentale di crescita e sviluppo da perseguire nei prossimi anni per l’area metropolitana di Napoli, valorizzando in tal modo le opportunità provenienti dai fondi europei.