Il sindaco di Gragnano Paolo Cimmino era ineleggibile. A dirlo è una sentenza della sezione civile del tribunale di Torre Annunziata depositata nelle ultime ore. Così i giudici oplontini hanno accolto la denuncia dei consiglieri di opposizione che già nei mesi scorsi, in campagna elettorale, avevano sollevato il problema. In sostanza Cimmino, medico, non avrebbe fatto in tempo a dimettersi dalla carica di direttore responsabile di un centro diagnostico convenzionato con l’Asl Na 3 Sud, riferimento del comune gragnanese.
Un conflitto di interesse palese ma che non sarebbe stato “sanato” in tempo da Cimmino. Il primo cittadino ha già annunciato ricorso in Appello, cosa che bloccherà momentaneamente la procedura di decadenza. “Non è stata di certo una sorpresa la sentenza di primo grado circa l’ineleggibilità dell’attuale sindaco di Gragnano, Paolo Cimmino. La sua posizione era a noi chiara così come la legge in merito, pertanto non c’è altro da aggiungere in questo momento rispetto a quello che abbiamo sempre detto, a parte che dopo questi anni così duri per Gragnano – Comune già sciolto per infiltrazione camorristica – la città non può più aspettare per avere un Governo legittimo e libero che pensi finalmente solo al bene dei cittadini per i prossimi cinque anni”. E’ il commento del deputato del Pd, Massimiliano Manfredi, in merito alla vicenda che in queste ore ha investito il sindaco del Comune di Gragnano.
“Apprendo la notizia dell’ineleggibilità senza stupore, ci era apparsa chiara sin dalla prima ora la posizione del candidato Cimmino. Oggi non mi sento di aggiungere altro, oltre a quelle che sono le motivazioni della sentenza – ha commentato Silvana Somma, segretario cittadino del Pd.
L’eleggibilità non è questione di parola d’onore, quella nessuno l’ha mai messa in dubbio, è la legge che impone con la sua validità assoluta il rispetto del dettato normativo. Gragnano.
Ci risiamo. L’egoismo di pochi ci riconsegna al caos assoluto, sembriamo essere vittime di una iattura dalla quale non riusciamo a liberarci, e purtroppo siamo incappati per altre condizioni in una questione che pone al centro la legalità ancora una volta.
Gragnano non vedrà mai la luce, manca una classe dirigente e politica responsabile capace di anteporre gli interessi della collettività al carrierismo politico personale di pochi.
Da cittadina in primis, oltre che da consigliere comunale, sono amareggiata per tutto ciò che ne deriverà da questa condizione di illegittimità.
Gli scarsi risultati dell’amministrazione sono sotto gli occhi di tutti i Gragnanesi, nonostante il ruolo non intransigente e disfattista delle opposizioni, che è stato al contrario propositivo e collaborativo.
Un’amministrazione che ha fatto del senso unico la ragione della propria esistenza imboccando sin dall’inizio una strada senza uscita.
Faccio per questo un accorato appello alla sensibilità della persona perbene quale è il medico Paolo Cimmino, e a tutti , donne e uomini che compongono la maggioranza, a cui chiedo un gesto di responsabilità che non è una resa, ma un gesto di amore verso Gragnano”.
