A piazza Bellini, la vita notturna è vivace. E si muove tra i tavolini del Caffè letterario Intra Moenia.
C’è una voce “dentro le mura”. È la voce di un sax. La voce Jazz e non solo, del sax di Daniele Sepe.
Chiedo un bicchiere di vino. Mentre accordano gli strumenti. Nella sala allestita per l’occasione.
È un suono che mi piace. Non ha ancora nessuna armonia, ma è l’inizio di un’intesa. E’ l’accordo, nel vero senso della parola, di quattro strumenti che provano a parlarsi.
Accompagnano il sassofonista napoletano, Tommy de paola al pianoforte, Davide Costagliola al basso. Alla batteria Paolo Fortini.
Contro ogni convenzione, Daniele si presenta così come è. Con una t- shirt Asso di bastoni. Carica di significati simbolici. Forse priapici.
Senza trucchi. E se ne fotte anche del tempo. Del suo appuntamento col pubblico.
E di quello che c’è scritto sulla tessera di partecipazione. “L’inizio è tassativamente alle ore 21,30”. In corsivo, tra le virgolette.
Ha fame. E aggiunge, mentre posa le ance: “e m’aggia piglia’ pure ‘o cafè”.
Sono le 22,30. Il viaggio inizia. Con genio e sregolatezza.
Rivolgendosi al pianista, il sassofonista napoletano : “Suonala ancora Sam”. “Suonala, mentre il tempo passa”. “As time goes by” E rivivi, in un attimo, l’atmosfera di Casablanca, la bravura di Bogart. ll Rick’s Café American.
Daniele Sepe, con quella sua vocalità che viene dal profondo, è capace di trascinarti, al centro del vortice. Dove sta il film. Ma anche la tua verità.
Ogni mercoledì. Sino all’11 marzo, il sassofonista – compositore, e i suoi complici mettono al centro della scena note e film. In una maniera divertente. Che non si prende troppo sul serio. Che sa essere ironico. Anche se vive di un’urgenza creativa.
Lo senti tutto l’approccio filosofico. È tattile, sfacciatamente percepibile.
“A note spiegate” è un progetto che unisce musica e cinema. Un laboratorio, in cui il musicista sa parlare a tutti. Anche a chi musicista non è. Sa parlare di Coltrane, Sonny Rollins, Miles Davis. Anche a quelli che il Jazz è un terreno poco praticato. Offrendosi con leggerezza. In modo mai plastificato.
E questo, lo avverti, come un atto di generosità.
Il risultato è straordinario. Il suo racconto sul mondo diventa forza, energia pura e contagiosa, e traccia un percorso musicale inedito e irripetibile. Improvvisato.
Una via per uno scambio che si avvicina intensamente all’autenticità.
Ché il Jazz, ti fa capire, è per natura. Per istinto animalesco, mai per intellettualismi salottieri.
Ornella Scannapieco
il programma degli incontri:
21/1 | Musica per film 1 – Il cinema italiano
28/1 | Musica per film 2 – Il cinema fuori dell’Italia
4/2 | Hard Bop 1 – Clifford Brown Dexter Gordon
11/2 | Hard Bop 2 – Art Blakey Horace Silver
18/2 | Il free jazz 1 – Ornette Coleman Archie Shepp
25/2 | Il free jazz 2 – John Coltrane Cecil Taylor
4/3 | Il jazz della west coast – Gerry Mulligan & co.
11/3 | Il blues – con Mario Insenga