Pompei, intervista a Franco Gallo: “Quelle promesse al vento…”

Gallo

Incontriamo Francesco Gallo, consigliere comunale di minoranza presso il municipio pompeiano. A lui poniamo alcune domande, in riferimento ai principali temi di politica e attualità della città mariana.

La gestione della casa di riposo “Carmine Borrelli” si ricollega all’Aspide, azienda speciale oggi liquidata. A seguire due bandi di gara per esternalizzare la struttura. Nel mezzo però debiti fuori bilancio accumulati nel tempo. Quali le azioni d’urto da attuare per raddrizzare il tiro?

La casa per gli anziani “Carmine Borrelli” è una struttura d’accoglienza molta cara a noi pompeiani. La sciaguratezza con la quale è stata gestita in questi ultimi anni ha fatto sì che la stessa diventasse motivo di grandi conflitti, d’inefficienza e di spreco. Ho letto attentamente il bando di gara per l’esternalizzazione della gestione della casa. Sono rimasto impressionato negativamente per i suoi contenuti volti unicamente a far si che la gara vada deserta. In merito alla presunta messa in liquidazione della stessa, in qualità di capogruppo consiliare, sto predisponendo un’interrogazione consiliare al Sindaco per conoscere i termini e i modi della messa in liquidazione, dell’utilizzo dei lavoratori impegnati. Tuttavia è emerso da controlli effettuati che la società Aspide vanta debiti nei confronti degli organi previdenziali ed assistenziali pari a circa 300,000 euro, senza considerare le mancate retribuzioni ai 14 dipendenti impegnati nella struttura e gli enormi debiti nei confronti dei fornitori.
Io credo che sia necessario l’intervento del privato. Lo stesso deve tuttavia essere messo nelle condizioni oggettive di poter investire concretamente.

Alcuni giorni fa il gruppo consiliare di minoranza si è presentato agli occhi dell’opinione pubblica come compatto e pronto a sposare battaglie comuni. Quali le priorità in agenda?

E’ proprio vero la settimana scorsa ci siamo riuniti per analizzare l’andamento dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Uliano. Tutti concordi e severi nel giudizio, soprattutto in merito alle questioni ordinarie della conduzione della macchina amministrativa. Tutti concordi nel fallimento della giunta tecnica. Finalmente la minoranza tutta prende coscienza del duro lavoro da fare in opposizione a questa amministrazione distratta solo da cose futili e propagandistiche.
Tanti i temi affrontati: dalla disoccupazione giovanile al riassetto urbanistico della città, dalla viabilità alla riqualificazione delle periferie, temi tanto cari che mi hanno visto impegnato attraverso proposte concrete durante la mia campagna elettorale.

Pompei e l’occupazione giovanile: un binomio reso imperfetto dalla mancanza di opportunità lavorative. Una questione annosa rispetto alla quale la politica tace da tempo. Su quale binario ha intenzione di muoversi il gruppo consiliare del PD da Lei rappresentato?

Ho sempre sostenuto che l’occupazione si crea attraverso le politiche di sviluppo. Ho concentrato il mio lavoro durante la campagna elettorale sempre in questa direzione. Le opportunità di lavoro nascono in relazione alla capacità di investimenti che si riescono a compiere. Pompei è un investimento per definizione. Bisogna solo saper trovare le ragioni giuste per dare fiducia agli imprenditori, scommettere insieme a loro. La politica ha sempre taciuto in questo senso. Bisogna corazzarsi di forza interiore e di onestà senza cadere in facili tentazioni. Ma se il problema della disoccupazione nella nostra città si pensa di risolverlo così come è stato indicato dal Sindaco nelle sue linee programmatiche presentate nell’ultima adunanza del Consiglio Comunale, allora il fallimento è totale. Infatti, in merito al lavoro il progetto prevede semplicemente l’utilizzo di lavoro occasionale di tipo accessorio retribuito tramite buoni lavoro (vouchers), ovvero buoni orari che il comune erogherà in cambio dello svolgimento di attività lavorative accessorie rese a favore del Comune stesso.
Sembra veramente molto poco! Se si considera che oramai nell’ambito dell’amministrazione comunale vige forte il sistema della “parentopoli”.
Basta guardare l’elenco dei nominativi impegnati nelle collaborazioni a progetto o basta scorrere l’elenco dei nominativi impegnati nel lavoro di stagisti presso il Comune, risulta evidente che tra i requisiti per l’accesso sono previsti: figli di consiglieri comunali, figli di tecnici amici dell’amministrazione e non ultimo personale impegnato in campagna elettorale a sostegno del Sindaco Uliano.
Questo solo per il cambiamento auspicato!

La sosta a pagamento su aree pubbliche è stata affidata alla PubliParking. Una esternalizzazione sulla quale pesano nodi da sciogliere e incongruenze da chiarire. Nel frattempo il servizio è partito e le persone dovranno mettere mano al portafogli. Rispetto a questo tema qual è la posizione del suo gruppo consiliare?

Ricordo come se fosse ora, la pubblicità elettorale che il Sindaco Uliano millantava rispetto alla questione del parcheggio a Pompei. Tutte bugie. Dalle strisce bianche a quelle rosa per le donne in gravidanza. Oggi invece le tariffe sono rimaste invariate è il danno ai commercianti di Pompei, soprattutto quelli del centro, è stato finalmente consumato. Non bastava La Cartiera! Sin dall’insediamento di questa amministrazione io e i consiglieri di opposizione ci siamo sempre battuti per la delimitazione congrua degli stalli gratuiti. Ad oggi nonostante i tanti debiti fuori bilancio pagati non si è ancora provveduto a regolarizzare tale situazione, tutto ancora tace e nulla cambia per la città.

Recentemente il cimitero cittadino è balzato agli onori della cronaca per l’inchiesta “Terra Santa”, che ha scoperchiato il pentolone delle esumazioni illegali. Diciasette indagati nel totale, nove dei quali colpiti da misure cautelari. A finire in manette anche esponenti della politica pompeiana, di oggi e di ieri. Rispetto a fatti così incresciosi, qual è l’insegnamento che la politica ne può trarre?

Sono certamente momenti di grande prova per l’intera città. Una città che vive un disagio oramai da anni e che non riesce in alcun modo a decollare. Ho sempre creduto nel lavoro “delicato dei giudici” e sono convinto che in tempi brevi sarà fatta chiarezza. E’ giusto che chi ha sbagliato paghi, ma è altrettanto giusto che chi è innocente ne esca poi a testa alta.

Diego Marmo già ex PM nonché assessore dimissionario della giunta Uliano, oggi è l’attuale Presidente dell’Osservatorio permanente della Legalità. Un organo più di facciata a detto dello stesso Marmo che ha dichiarato: “l’osservatorio sulla legalità è una struttura che non ha poteri. Può solo denunciare e suggerire ma non sanzionare comportamenti”. Su questo argomento che idea s’è fatto?

Sono molto contento che il procuratore abbia fatto una tale dichiarazione. Infatti da uomo di Stato e conoscitore delle leggi sa molto bene che i poteri sanzionatori sono affidati ad organi dello stato che esplicano attività di vigilanza. Sono sempre stato convinto che la legalità va testimoniata attraverso il comportamento di ognuno di noi. E soprattutto noi adulti di questa società abbiamo il dovere di essere testimoni autentici di una cultura che intende il diritto come espressione del patto sociale indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e le istituzioni.
L’uso della parola legalità è stata molto inflazionata, spesso usata impropriamente anche durante le campagne elettorali e gli stessi organismi che ne nascono sono spesso privi di obiettivi concreti.

Marianna Di Paolo

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