Inchiesta Matachione, rigettata dai giudici la richiesta di interdizione delle farmacie di Nazario Matachione. Altro punto a favore dell’imprenditore torrese del settore farmaceutico. La Procura di Napoli aveva chiesto l’interdizione delle farmacie del gruppo Matachione, ma mercoledì mattina il gip ha rigettato la richiesta avanzata dai pm napoletani.
Secondo il castello accusatorio il provvedimento sarebbe stato ritenuto necessario in quanto le farmacie di proprietà dell’imprenditore Nazario Matachione avevano in qualche modo usufruito dei reati per i quali risulta indagato. Ha trascorso più di due mesi nel padiglione Firenze del carcere di Poggioreale ed altre due settimane ai domiciliari prima di tornare libero pochi giorni fa: secondo l’inchiesta condotta dai pm Celestina Carrano e Henry John Woodcock il “re” delle farmacie avrebbe corrotto, donando Rolex e viaggi, l’ufficiale della Guardia di Finanza Fabrizio Giaccone per ottenere verifiche fiscali “soft”.
Un “sistema”, secondo la procura, che avrebbe coinvolto anche funzionari della Regione come Umberto Celentano del settore della sanità. Anche lui scarcerato una settimana fa, ed accusato di aver fornito documentazioni e autorizzazioni “facili” in cambio di crociere. L’inchiesta ha portato all’arresto di Matachione grazie alle dichiarazioni della sua ex moglie Maria Palomba, parole che poi non hanno trovato riscontro nei fatti. Così è partita anche la rimodulazione delle accuse ottenuta dagli avvocati Elio D’Aquino e Domenico Ciruzzi che prima di Natale avevano spinto il gip Dario Gallo a derubricare l’accusa da corruzione a corruzione impropria. Grazie al rigetto della richiesta di interdizione delle farmacie sono stati scongiurati problemi per circa cento lavoratori in forza al gruppo Matachione, costituito da una consorzio di 12 farmacie.
Raffaele Cava