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Gragnano, richiesto un consiglio straordinario per “Cimmimo ineleggibile”

cimminoA firma dei consiglieri Mario D’Apuzzo e Aniello D’Auria (Forza Italia), Roberto Attanasio (Nuovo Centrodestra), Silvana Somma e Nicola Imperiale (Partito Democratico) e Rosa Abagnale (Centro Democratico), è stata protocollata ieri la richiesta di un consiglio comunale straordinario.

Ritornare nella pubblica assise per discutere dell’ ineleggibilità del sindaco Cimmino come sancito dalla sentenza dei magistrati di Torre Annunziata. La richiesta firmata dai sei consiglieri di opposizione mira anche e soprattutto a chiedere la revoca della convalida degli eletti.

Si accende la polemica politica a Gragnano dove il primo cittadino è stato dichiarato “ineleggibile” perchè dimessosi con un leggero ritardo, rispetto all’ufficializzazione della sua candidatura alle comunali 2014, dalla carica di direttore di un centro convenzionato con l’Asl, carica che andava in conflitto con quella di sindaco.

Una “tegola” inattesa caduta sul sindaco gragnanese, eletto al primo turno a capo di una coalizione composta da Udc e sette civiche.

«Cimmino e la maggioranza tutta devono dare risposte ai cittadini – afferma D’Apuzzo – che vogliono sapere cosa accadrà nei prossimi giorni dal punto di vista amministrativo. Riteniamo necessaria la revoca della convalida degli eletti formalizzata nel primo Consiglio comunale dell’era Cimmino, anche per rispettare la sentenza di primo grado dei magistrati oplontini».

Intanto, come stabilito in una riunione di maggioranza svoltasi nel finesettimana, le mansioni di primo cittadino sono state momentaneamente affidate al vicesindaco Alberto Vitale, mentre nei prossimi giorni sarà presentato il ricorso alla Corte d’Appello. Il ricorso avrà come effetto la sospensione della sentenza di primo grado e riporterà alla guida della città Paolo Cimmino.

«Tutti ormai sanno che la disputa verte sulla formale tempestività delle mie dimissioni da amministratore del centro diagnostico – afferma lo stesso sindaco – Non posso che prendere atto della sentenza, ma francamente mi aspettavo che fosse spesa qualche considerazione anche sulla reale ed effettiva mia cessazione dalle funzioni di amministratore a partire dal 24 aprile 2014, che agli atti è stata certificata dall’Asl. Quest’ultima circostanza mi consente di dire a voce alta – continua – che ho rimosso tempestivamente la condizione di ineleggibilità entro il 26 aprile 2014, concorrendo lealmente nella scorsa competizione elettorale».

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