Il TAR della Campania, con la sentenza n. 695 del 3.2.2015, ha sancito la legittimità del provvedimento DASPO della durata di tre anni, emesso dal Questore di Napoli, nei confronti di alcuni tifosi della Juventus, a seguito di quanto si è verificato in occasione dell’incontro di calcio di serie A Napoli Juventus, disputatosi il 1° marzo 2013.
In quella circostanza 51 tifosi della Juventus, giunti a Napoli a bordo di autobus, provenienti in prevalenza dalla provincia di Milano, a seguito del lancio di un oggetto contro un finestrino laterale in via Terracina, scesero dall’autobus e, dopo essersi organizzati in gruppo compatto, travisandosi con sciarpe, cappelli, passamontagna e cappucci di felpa, unendosi ad altri 200 supporters, percorsero a piedi il tratto di strada che li separava dallo stadio, danneggiando tutti i veicoli parcheggiati lungo la via.
Utilizzando aste di bandiera di colore verde, sfondarono i finestrini delle vetture, ruppero i tergicristalli e gli specchietti retrovisori, lanciarono razzi petardi e fumogeni anche verso le abitazioni – un’autovettura in sosta, colpita da una torcia, venne parzialmente distrutta dalle fiamme – evidenziando il chiaro intento di arrecare più danni possibili ai beni mobili e immobili che trovavano sul loro percorso. Al termine del passaggio furono individuate ben 62 autovetture danneggiate.
Non paghi delle loro azioni, giunti al varco 33 dello stadio riservato agli ospiti, tentarono di accedere liberamente nell’impianto, al fine di sottrarsi ai controlli di polizia, non riuscendovi per l’azione di respingimento delle FF.OO, durante la quale un Ispettore riportò una ferita al capo, poiché colpito da un oggetto contundente.
Al termine dell’incontro, i tifosi a bordo del citato autobus vennero tutti identificati dal personale della DIGOS e, in quell’occasione, vennero sequestrate 9 aste di bandiera di 120 cm di cui 7 di colore verde, una torcia luminosa e uno zaino con 26 petardi e 2 torce. Il proprietario dello zaino fu arrestato per possesso di artifizi pirotecnici e condannato dal Tribunale di Napoli ad otto mesi di reclusione e alla pena accessoria del Daspo per la durata di due anni con obbligo di firma.
Nei confronti di tutti i tifosi identificati sono stati emessi provvedimenti di divieto di accesso allo stadio per tre anni – la maggior parte dei quali notificati ex novo nell’agosto 2013 dopo una sentenza del medesimo Tar Campania che aveva riscontrato un vizio procedurale – poiché avevano posto in essere, in occasione di una manifestazione sportiva, una condotta di gruppo estremamente pericolosa per la sicurezza pubblica.
Accogliendo la tesi della Questura di Napoli, contestata fermamente dai supporters juventini che hanno presentato diversi ricorsi, i giudici del Tar Campania – Presidente Luigi Domenico Nappi – hanno ribadito che la legge prevede che il Daspo può essere applicato anche al di là della certa attribuzione al singolo individuo del gesto contrario alla legge, ove ci si trovi dinanzi a comportamenti violativi collettivi, condizione di per sé sufficiente a renderli una minaccia per l’ordine pubblico. Pertanto, la misura del divieto di accesso può essere disposta non solo nei confronti di chi risulti direttamente responsabile di reati caratterizzati dalla violenza, ma anche nei confronti di chi, scegliendo di porsi dalla parte di chi abbia il comportamento violento, in tal modo induca o inneggi alla violenza, con movimenti corporei o espressioni verbali. A maggior ragione, la medesima misura può essere adottata nei confronti di tutti coloro che facciano parte di un “gruppo”, i cui appartenenti, di cui è spesso disagevole l’accertamento delle responsabilità penali individuali, abbiano comportamenti violenti o espressioni verbali inneggianti alla violenza.
I Magistrati del Tar della Campania hanno valutato, pertanto, legittima la decisione assunta dalla Questura di Napoli che, esercitando il potere discrezionale a sua disposizione, ha ritenuto, svincolando le misure adottate dalle informative di reato all’A.G. e da eventuali decisioni della stessa, di sanzionare il comportamento dei tifosi juventini, dando prevalente rilievo alla constatazione dell’organizzazione ed associazione di un altissimo numero di tifosi, tutti travisati, che con perfetta organizzazione hanno portato alla sistematica devastazione di vaste zone cittadine, avvalendosi della forza del gruppo. Del resto, si rammenta la funzionalità e l’importanza del provvedimento daspo, svincolato da un’eventuale procedimento penale collegato, che altrimenti potrebbe far venire meno la sua funzione preventiva.