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Torre del Greco, abbattimenti: il sindaco scrive al presidente della Repubblica

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Questione abbattimenti: il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, scrive al Presidente della Repubblica, chiedendo anche un incontro. Dopo la missiva inviata tra gli altri al premier Matteo Renzi, ai ministri del Lavoro e delle politiche sociali, al procuratore generale della Corte di Cassazione, al presidente della Regione, al procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, al procuratore della Repubblica di Napoli e Torre Annunziata, il primo cittadino ha voluto evidenziare il dramma che vivono migliaia di famiglie residenti nell’area vesuviana anche a Sergio Mattarella. L’ha fatto con una lunga lettera che ricalca alcuni dei passaggi fondamentali della precedente missiva, lettera inviata dopo la manifestazione svoltasi mercoledì scorso a palazzo Baronale, organizzata dal “coordinamento dei comitati e associazioni unite in difesa del diritto alla casa” e dopo la quale si è deciso di promuovere un’iniziativa bipartisan a Roma il prossimo 25 febbraio, alla presenza di sindaci e amministratori dei Comuni interessati.

Nella lettera il primo cittadino, proprio in vista dell’iniziativa prevista fra poco più di due settimane, manifesta “vivamente l’auspicio” che il Presidente Mattarella “che in occasione del suo messaggio di insediamento ha sottolineato quanto il rispetto della Costituzione risieda soprattutto nel rendere quotidianamente vicine, alle esigenze dei cittadini, le sue norme di garanzia e di equità sociale” voglia “fornire il suo alto contributo per la risoluzione della problematica che, a mio avviso, se non adeguatamente affrontata rischia di mettere a dura prova la stessa architettura democratica e solidale della Repubblica”.
“Allo scopo – scrive ancora Borriello – chiedo altresì di essere ricevuto in udienza da lei, o di avere comunque l’opportunità di interloquire con qualcuno dei suoi più stretti collaboratori, al fine di poter esplicitare ancor meglio l’estrema delicatezza della questione che mi trovo ad affrontare”.

Passaggi finali di una missiva nella quale il sindaco ricorda il dramma vissuto da alcuni nuclei familiari, esempi di una tematica comunque ben più ampia e articolata.
La speranza è che si possa giungere a “una possibile risposta legislativa” che – secondo il sindaco – potrebbe “consistere nell’approvazione del Disegno di legge che porta il nome del suo primo firmatario, il senatore Ciro Falanga, che prevede una sorta di classificazione degli abbattimenti di opere costruite abusivamente, ponendo a ‘fondo scala’ la demolizione degli immobili destinati a prima casa e di quelli che ospitano attività economico-produttive. Questo Ddl, nonostante sia stato celermente licenziato dal Senato, giace da troppi mesi all’attenzione della Commissione Giustizia della Camera dei deputati”.
Il primo cittadino sottolinea inoltre che “è vero che l’abusivismo costituisce una cancrena e una piaga della comunità, ma è altrettanto vero che la risoluzione della problematica relativa al giusto contemperamento tra l’interesse urbanistico e i diritti fondamentali della persona non può essere scaricata sulle amministrazioni locali, ma è demandata all’autorità giudiziaria, e prima ancora compete allo Stato e prioritariamente al legislatore nazionale, cui spetta il compito di bilanciare gli interessi, fissando le regole di comportamento”.

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