A San Valentino, quest’anno, regalale un sorriso. Anzi una risata, meglio ancora se a crepapelle. Per essere sicuro di non sbagliare, poi, portala al Teatro Politeama di Torre Annunziata, dove, a partire dalle 21.00 di sabato 14 febbraio, andrà in scena la migliore offerta per il San Valentino 2015. Pasto unico della serata Lino D’Angiò, con il suo Da Grande voglio fare il sindaco, accompagnato dalle decine di caricature che il caratterista partenopeo ha ideato nel corso della sua lunga carriera.
L’appuntamento di Torre Annunziata apre anche il mini tour invernale del comico napoletano, che sarà impegnato fra le provincie di Napoli, Caserta e Benevento in un fitto calendario di appuntamenti [20 febbraio Telese Teatro Modernissimo; 26 febbraio Casalnuovo MagicVision; 27 febbraio Boscoreale Teatro Minerva; 28 febbraio Airola Teatro Comunale]. Da Grande voglio fare il sindaco è il titolo del comizio spettacolo scritto da D’Angiò e Maurizio De Angelis, che ha permesso (e permette) al comico di portare in giro il suo personalissimo modo di fare e intendere la politica. Un dissacrante progetto trasversale scritto per la gente e portato nei teatri finalmente da uno che quelle tavole ben le conosce e nato per portare alle urne centinaia di persone grazie alla sola forza del sorriso. Un vero e proprio comizio, fatto di canzoni e monologhi, che metterà alla berlina tutti gli avversari. Meglio essergli amico che nemico, è la regola non scritta rispettata da tutti i maggiori esponenti delle correnti politiche nazionali. Per annunciare il proprio endorsement al candidato Lino D’Angiò, sulle tavole del teatro, ci saranno esponenti del mondo politico, culturale, sportivo e religioso del calibro del cardinale Crescenzio Sepe, Giorgio Napolitano, Aurelio De Laurentiis, Rafa Benitez, Nino D’Angelo, Gennario D’Auria, Luigi De Magistris, Vincenzo De Luca e tanti altri. Una vera e propria consegna del testimone che darà a D’Angiò l’opportunità di coronare il sogno da sempre nel cassetto di un giovane e brillante napoletano: raggiungere la poltrona più ambita, ma allo stesso tempo più scomoda, di primo cittadino. Da grande voglio fare il sindaco è il naturale porto d’approdo per un artista che fra le figure politiche ha attinto a piene mani nel corso della sua carriera.
“Per conoscere i cittadini si deve cominciare dal primo, ma allo stesso tempo non bisogna tralasciare le tante piccole sfaccettature che caratterizzano il nostro essere meridionali” commenta così l’attore il suo ultimo spettacolo. “L’essere meridionali nasce da uno strano mix di superstizione, religiosità, politica gridata che i personaggi che da sempre ho personificato negli anni di spettacolo mi hanno permesso di approfondire. Credo, grazie a loro, di essere diventato un profondo conoscitore della cultura napoletana e di larga parte del sud d’Italia”. Prima di cimentarsi con la stesura di Da grande voglio fare il sindaco, Lino D’Angiò si è assicurato centinaia di repliche per Natale in casa Bassolindo, Spasso dopo spasso in casa Bassolindo, Il Codice D’Angiò e Faccio…Piazza pulita, piéce teatrali scritte di proprio pugno. Fortunata anche la produzione al di fuori del palco, in particolare per il piccolo schermo. Da anni D’Angiò scrive e conduce programmi televisivi. Il primo di successo, TeleGaribaldi, è diventato in breve trampolino di lancio per diversi comici napoletani del calibro di Biagio Izzo, Rosaria De Cicco, Rosalia Porcaro, I Ditelo voi, Lisa Fusco, Antonio e Michele e Alessandro Siani. Avanzi Popolo! – The Original, Facciamo …Piazza pulita, Il codice D’Angiò sono solo alcuni degli altri programmi che hanno portato l’attore napoletano nel programma di Antonio Ricci Striscia la notizia e a diverse apparizioni in programmi delle televisioni nazionali, quali La posta del cuore con Sabina Guzzanti, Quelli che il calcio con Simona Ventura e Fenomeni con Piero Chiambretti. Ultimo, solo in ordine di tempo, lo strepitoso esperimento del Tg D’Angiò, realizzato con una serie di approfondimenti giornalistici e notizie straNordinarie disponibili sulla pagina napoletana del sito repubblica.it e www.linodangio.it.