I continui tira e molla sull’effettivo rientro nella rete delle emergenze dell’ospedale Mauro Scarlato mandano su tutte le furie gli esponenti del Partito Democratico locale.
Da alcuni mesi ormai i riflettori continuano ad essere costantemente puntati sulla questione del nosocomio scafatese e nel tempo tanti sono stati gli annunci di un’imminente riapertura.
Con la nota seguente, i democratici puntano il dito su Aliberti, deputando al sindaco tutta la colpa di un diritto alla salute negato alle tantissime persone che in questi anni hanno visto calpestato il loro diritto alla salute: “Sembra che in prossimità delle elezioni regionali siano diventati tutti volenterosi paladini della salute degli scafatesi. Quotidianamente stampa e tv locali riportano clamorosi e trionfalistici annunci di riaperture, non ultima una trasmissione su una nota emittente televisiva locale, alla quale hanno partecipato il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, il Direttore generale ASL Salerno Antonio Squillante ed il Vice Presidente Commissione Regionale Enrico Coscioni.
Nel corso della trasmissione si rende nota una proposta del Direttore generale Squillante, ovvero quella di istituire un tavolo tecnico per definire il nuovo Piano Ospedaliero Provinciale con invito rivolto a tutti i sindaci dei 158 comuni della provincia di Salerno, i Sindacati e gli ordini professionali.
Il Sindaco Aliberti, noto produttore di inquinamento acustico per il numero spropositato di promesse fatte e non mantenute, forte dell’Impero costruito in sette lunghi e devastanti anni, ha respinto con forza l’invito riferendo che il suo interlocutore è Caldoro e che gli basta una telefonata per risolvere”.
Proprio quest’ultima affermazione del sindaco scafatese rappresenta la nuova ‘mela della discordia’ per i democratici che partono così all’attacco: “Bastava una telefonata per consentire agli Scafatesi di riottenere il diritto alla salute sancito dalla Costituzione con art. n°32 e scippato nel 2011 con la chiusura dell’Ospedale? Bastava una telefonata per non essere trattati come carne da macello, ma da esseri umani?
Bastava una telefonata per salvare le tante vite perse in questi quattro anni?
E se bastava una telefonata, allora perché non l’ha fatta? A saperlo prima, gli avremmo ricaricato pure la scheda telefonica per procurare il minor fastidio possibile!
Adesso con l’elezione alle porte queste telefonate sembrano suonare il refrain delle promesse elettorali! La canzone propagandistica!
Il Partito Democratico, invece, chiede senza se e senza ma, con estrema chiarezza e determinazione che il Sindaco di Scafati, come gli altri 157 sindaci, si sieda al tavolo tecnico, portando avanti le istanze dei cittadini scafatesi.
Se così non fosse Scafati resterebbe l’unica delle due città in cui è stato chiuso l’ospedale a non aver rappresentanti istituzionali nella stesura del nuovo Piano Ospedaliero Provinciale.
Se così non fosse il Sindaco di Scafati dovrà rendere conto e ragione per questo diniego e nel farlo si dovrà assumere la responsabilità di avere negato alla Città di Scafati la dignità che gli era propria.
Se così non fosse, il sindaco Aliberti avrà negato la possibilità ai cittadini di Scafati di ricevere cure in situazioni di emergenza, negando a tutti noi il diritto alla salute”.
Raffaele Cirillo