“Nelle scorse settimane da alcuni settori è stata montata ad arte una polemica sul presunto “scippo delle fognature” a danno di una parte di Castellammare. Quasi volendo scatenare una pericolosa guerra tra poveri e tra quartieri della città. Guarda caso, però, a smentire questa fantasiosa ricostruzione spunta una comunicazione del 15 ottobre del 2012 a firma del funzionario del Comune che riporto in allegato”.
A parlare è Eduardo Melisse, consigliere d’opposizione di Castellammare di Stabia.
A quell’epoca si erano tenute già numerose riunioni sull’argomento lavori di via Schito e lavori di via Fontanelle, – prosegue Melisse – ed era in corso di elaborazione la seconda perizia di variante dei lavori di Castellammare, sulla base delle indicazioni già fornite per le vie brevi dalla Regione Campania (che le avrebbe formalizzate solo in data 15 febbraio 2013) e sentiti gli enti territorialmente competenti (i comuni di Castellammare di Stabia e di Santa Maria La Carità, la GORI e l’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano).
Con tale nota datata 15 ottobre 2012 il comune di Castellammare – settore lavori pubblici – nella persona del Dirigente Avvocato Donatangelo Cancelmo (sentito l’ingegner Angellotto), oltre a ribadire l’importanza della realizzazione dei lavori su via Schito, promuovendo un improbabile collegamento diretto al collettore Gragnano, evidenziava (pagina 2 della lettera terzultimo capoverso) la “non opportunità di eseguire lavori in assenza di recapito (e leggendo il capoverso precedente, si riferiva proprio al bacino di via Fontanelle).
In sostanza il 15 ottobre 2012 il settore lavori pubblici di Castellammare (sentito l’ingegner Angellotto) chiedeva al Commissariato emergenza Sarno (oggi confluito in Arcadis) di NON REALIZZARE QUELLE OPERE CHE NON SI SAREBBERO POTUTE ATTIVARE, nel caso di specie proprio il bacino di via Fontanelle, rimarcando, anzi, con disappunto, che già parte di quelle opere, purtroppo, erano state eseguite.
Mi piacerebbe, adesso, sapere cosa dicono quelle persone che da settimane stanno cavalcando una polemica senza fondamento. Parlando di “scippo”, paventando scenari ridicoli. Le carte dicono una verità diversa. Le strumentalizzazioni, alla fine, portano solo a fare figuracce, conclude il consigliere Melisse.