La Cantata dei 12 mesi al Torchio di Somma inaugura la rassegna Teatro a KM 0

torchioL’associazione Il Torchio di Somma Vesuviana (via Colonnello Aliperta, 3- parco degli Aromi)  domenica 15 febbraio, ore 19, inaugura la rassegna TEATRO A KM O con la CANTATA DEI 12 MESI, un testo tradizionalmente associato al carnevale.

La rassegna  Teatro a Km 0 intende trasportare in ambito culturale, e precisamente teatrale, un’espressione che fa riferimento all’utilizzo di prodotti della terra di un territorio su territorio stesso, garantendone genuinità, spontaneità e sapore.  Traslato al teatro ciò vuol dire dare voce a tutto il mondo di memoria e di tradizione sul e del territorio in cui agisce il Torchio, quindi Somma Vesuviana. La rassegna intende promuovere l’idea di un teatro che ascolta e rivaluta le storie e la cultura proprio della terra in cui vive, le sue memorie, i suoi volti e le sue parole. Più che semplice teatro popolare intende rilanciare il ruolo sociale e antropologico dell’arte teatrale, del momento di scambio autentico e basato su valori condivisi e sentiti. Il Torchio, quindi, si propone come spazio- presidio della memoria, della condivisione sociale e culturale molto fertile nella città alle pendici del Monte Somma.

Ad aprire la rassegna, rispettando la tradizione del carnevale,  viene portata in scena la Cantata dei 12 mesi . Diffusa nella cultura di tutta Italia assume delle sfumature diverse a seconda dei territori. La versione proposta al Torchio fa riferimento a quella tramandata da Michele Febbraro, attore e regista di Somma che ha legato la sua vita alla difesa e diffusione delle tradizioni, e che dal 1976 ne ha rielaborato una sua versione, ispirandosi alla tradizione popolare.

I protagonisti di questa cantata sono i 12 mesi dell’anno, ad aprire le danze il festoso Pulcinella che chiamerà Matusalemme, “ ‘o capo ‘e ll’anno”, che nella tradizione biblica è un patriarca antidiluviano vissuto 969 anni. Padre di tutti i mesi presenterà i suoi dodici figli e questi prenderanno l’uno dopo l’altro la parola per raccontarsi.

Accanto alla sapienza di Michele Febbraro e dell’attore e regista Fabio Cocifoglia il testo rivive grazie alla collaborazione dei vari soci dell’associazione che, al di là della propria professionalità, condividono la passione per questa terra e il desiderio di tramandarne la memoria.

 

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