Un libro che parte dal sogno di un professore che insegna in una scuola media in provincia di Napoli. Il sogno di una Napoli completamente diversa da quella in cui viviamo. Per il prof. la realtà è ben più dura, al risveglio si ritroverà a fare i conti con i problemi dei trasporti, della vesuviana che quando passa, se passa, è stracarica di uomini, donne e problemi: tanti problemi. Giunto in classe il professore si accorge dell’assenza di una sua alunna: è morto il padre. Morto…ucciso dalla camorra. Nascerà un dialogo duro e crudo, un vero e proprio confronto, scevro da luoghi comuni, un contraddittorio alla pari con i suoi ragazzi sulla criminalità organizzata.
Un libro che parte da un sogno per confrontarsi con una realtà: la nostra. Non è la prima volta che Tonino Scala si trova a parlare di camorra, già presidente della Commissione regionale Anticamorra, lo scrittore stabiese con più pubblicazioni (Quaquaraquà, Disonorevoli, Da onorata società a spa ed altri) ha affrontato quello che lui ama definire il cancro della nostra terra. Scala in questo libro come in tanti altri pubblicati nella sua lunga carriera di scrittore parla di storie di vita vissuta, di vita rubata. Storie ascoltate da voci impaurite e amici fidati. Scala è convinto, da sempre, che attraverso questi racconti di vita quotidiane alle falde del Vesuvio,che parlare ancora di camorra e di camorristi, senza stancarsi mai sia un modo non per esorcizzare il male, ma per far capire qual è la sottile linea di demarcazione tra il bene e il male.
Ogni capitolo di questo bel libro è corredato da schede elaborate dagli studenti, con domande ed approfondimenti. Il volume si chiude con un piccolo dizionario, sempre realizzato dai ragazzi, con le parole da conoscere ma da evitarle.
Il ricavato del libro sarà devoluto all’Associazione “Contro le Mafie” aderente a Libera.
Il libro può essere definito come uno sguardo innocente su un mondo incomprensibile e spietato, ma purtroppo reale. Una voce coraggiosa e libera per spiegare ai ragazzi la sottile linea di demarcazione che c’è tra il bene e il male; parole forti che restano impresse dentro, per gridare che insieme si può, anzi si deve fare di più, perché i giovani, voi, noi tutti… “Siamo di più”!
Dalla quarta di copertina
«La camorra è una montagna di merda!»
«Ma che le è successo? Non ho mai sentito dalle sue labbra parole come queste» gli occhi azzurri di Maria, la prima della classe, seduta al primo banco, sembrano ingrigirsi. È inorridita!
«Vero! Vi chiedo scusa! Mi dispiace veramente molto. Non sono abituato a parlare in questo modo, ma quando si tratta di loro, che rovinano le nostre vite, che uccidono i vostri sogni, non riesco a trovare un linguaggio diverso».