E si perde in un vortice di domande, alle quali risponde Vincenzo con una delle battute più famose del film:
Tonino: “Meglio un giorno da leone? Meglio cento giorni da pecora? Meglio un giorno da leone!!!”.
Vincenzo: “Che ne saccio Tonì…meglio 50 giorni da orsacchiotto accussì nun fai ‘a figur ‘e merd’ ra pecora ma manc’ ‘o leone che campa nu juorn’ sul…”
(Scusate il Ritardo – 1983)
Nella frase “meglio 50 anni da orsacchiotto” c’è tutta la filosofia di Massimo Troisi, l’uomo. Nella duplice veste di attore e regista. C’è Massimo.
E vivere Massimo – i suoi dubbi, i suoi timori, i battiti rumorosi del suo cuore, che faceva tic tac, talmente forte da sembrare una sveglia; vivere Massimo l’artista, il suo essere comico ma mai maschera, vero anche sul set – è la proposta d’amore che l’Associazione “ A casa di Massimo Troisi ” ha presentato alla stampa – ieri, 17 febbraio – nella splendida cornice di Villa Bruno tra i viali pieni di luce, divinità greco-romane e le ampie terrazze che affacciano sull’immenso belvedere.
Introduce Veronica Astuni che vuole ricordarlo così alla stampa << Un uomo qualunque dal talento innato, da qualità genuine arrivate a chiunque ed ovunque, senza distinzione sociale e culturale….Userò ogni possibilità, con grande volontà, insieme ai miei compagni di viaggio, affinché il suo ricordo venga tramandato alle nuove generazioni, come patrimonio cineculturale>>
Giovedì 19 febbraio 2015 apre le porte Casa Massimo Troisi. E’ il suo compleanno. E la casa apre a tutti. Senza invito.
A tutti quelli che l’hanno amato e continuano ad amare il suo stile profondo, minimale, un po’ “underground”, tenero e malinconico. Come tutta la sua produzione.
“Una casa simbolica per viver Massimo e la chiave per aprire quella casa è l’amore per Massimo” dice Luigi, il fratello che gestirà – insieme ad altri 10 soci – il luogo della memoria e della promozione di giovani talenti artistici.
<< E perché no, magari per sceglierne “IL MIGLIORE” >> si augura la Vicepresidente Maria Falbo, che aggiunge “ Nella costituzione di questa Associazione, abbiamo tenuto conto delle TRE C: Comprendere il Fenomeno Massimo Troisi, Conoscerlo come uomo, Custodirne il ricordo coi suoi oggetti, ma anche il suo stile di vita, il suo sguardo sul mondo”.
L’orario di Inaugurazione non è scelto a caso. Alle 17,00. In serata scende il Napoli in campo. In Turchia. Per gli ottavi di finale Europe League.
Partita da esultare. E Massimo forse ti avrebbe fatto in entrare a casa. Ma in silenzio. Interrotto solo dalla voce del Pallone.
Era un tifoso accanito del Napoli. In un angolo della casa, tra gli strumenti musicali che lasciava a disposizione e ispirazione dei suoi ospiti, fotografie giganti della sua famiglia e la bicicletta del Postino, c’è la sua borsa azzurra Nazionale calcio Attori.
“ Ninentemen ‘u Napul sta perdennn cu ‘o Cesena a Napoli”. Recitava la parte del superficiale, come tutti gli uomini sanno esserlo davanti ad undici giocatori e a un calcio di rigore, mentre nel letto si girava e rigirava infastidita una splendida Giuliana De Sio.
Una partita con il Cesena sarà per sempre il nostro pretesto per ricordare quella scena, e l’opera tutta dell’autore partenopeo. E noi non possiamo fare altro che augurarci che il Cesena giochi per sempre in serie A, per non perdere quella magia, che ci ha fatto diventare un po’ più napoletani.
Ornella Scannapieco