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Boscoreale: urbanistica, puc & veleni

boscorealeSiamo di nuovo ai malpancia, a Boscoreale. L’amministrazione Balzano, che almeno in apparenza mostra di essere compatta, quando  smette i «panni pubblici» si «veste», rancori e chiacchiere. Questa, al momento attuale, la situazione politica di una maggioranza che appare sempre più in balia dei singoli e dei gruppi che vanno a ruota libera. Esempio emblematico di questa situazione di «sofferenza politica» è la storia del Puc, il Piano urbanistico comunale, che da due anni accende gli animi e fomenta rivolte e malumori tra i consiglieri di maggioranza. Insomma, come osservano in parecchi, tra quelli che stanno con Balzano, sebbene a malincuore e rosicando amaro,  non si capisce ancora, dopo tutto questo parlare, straparlare e battere la grancassa della pubblicità, di chi sia  «figlio» questo piano. Spiega un consigliere, sotto la promessa di stretto anonimato, «ne abbiamo parlato tante volte che ci è venuta la nausea.

E invece di discutere sul concreto, il Puc sta ancora fermo al palo. Sta lì. E nemmeno si è messo in cantiere un progetto serio su linee e problematiche dell’urbanistica della cittadina. Eppure ce n’è assoluta necessità. Ne sa qualcosa qualcuno? Boh. Si alza un consigliere e fa un intervento basato su una prospettiva sua. Se ne alza un altro e interviene in maniera diametralmente opposta. Il sindaco che dice? Niente. Ancora non si è fatto sentire e non ha dato indicazioni sul suo modo di vedere proporre un programma sull’Urbanistica. Eppure è lui quello che tiene quella delega». Insomma, se non di aperto scontro, si può certamente parlare di rabbia e scoramento che serpeggia tra quei consiglieri che hanno maggiormente a cuore la riqualificazione della cittadina. Oltretutto, la chiarezza sul tipo di intervento urbanistico da mettere in progetto è di vitale importanza, per Boscoreale, se non si vuol dare il via a illazioni e  critiche.

«Anche perché – riprende un altro consigliere della maggioranza – qua si parla solo di zona rossa, zona gialla, zona grigia e via dicendo, di sottotetti e di come fare gli abbattimenti. Insomma si parla, spesso a vuoto: ma qual è la linea dell’amministrazione, nessuno lo sa. Sul Puc si è detto anche ultimamente, si è fatto un convegno. A chi serviva questa propaganda se ancora non si sa se esiste e quel è la scadenza per la sua approvazione». E, allora si fa presto a diventare bersaglio di tutti gli attacchi portati dalla ancorché sparuta minoranza. Su tutto, però, va segnalato il grosso lavoro che sta facendo l’amministrazione Balzano, con l’impegno di  Paolo Persico, assessore alle «Politiche sociali».

Il punto di svolta, e chiave di volta, della buona politica, potrebbe essere proprio il protocollo d’intesa con Soprintendenza archeologica e Grande Progetto Pompei, che vede l’inserimento di Boscoreale nella «Buffer zone», un’area cuscinetto limitrofa al sito archeologico di Pompei, dalla quale non ne può che venire vantaggio alla città. Bisognerà, però, tenerla pulita (sic!); si dovrà provvedere al decoro delle facciate degli edifici; sarà necessario recuperare le migliaia di metri quadri di strade sporche, rotte, dissestate, che mietono vittime tra automobilisti e pedoni. Ci sarà sufficiente coraggio per agire, anche scontrandosi, con i gruppi di potere politico che da anni fanno il bello e il cattivo tempo a Boscoreale?

Alfredo Volpicelli 

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