La raccolta sarà presentata nella città natale dell’autore, soggetto principale di un lungo racconto che si snoda tra i pensieri più intimi di Russo e le battaglie ambientali per il territorio. La presentazione a Palazzo Palumbo, Corso Campano, alle 18.30, cuore del centro storico di Giugliano. Con l’autore ne discuteranno il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, il parlamentare Leonardo Impegno, lo scrittore Antonio Menna, autore della seconda di copertina. A moderare il cantautore Francesco Mennillo.
“E’ il primo giorno di allenamento per la maratona. Non potevo non correrlo nelle campagne di Casacelle Lì dov’è nata la mia passione per questo sport”. Così comincia il viaggio di Giovanni Francesco Russo verso una meta e un obiettivo importante: la maratona.
Presentato da Antonio Menna, abbiamo tutti corso con Giovanni, seguendo le sue levatacce, i suoi pensieri, guardando con i suoi occhi mentre lo leggevamo sui social network.Abbiamo sudato con lui, ma noi più comodamente. Abbiamo sentito il respiro affannare sulla salita, gli occhi appesantirsi nella brina del mattino. Abbiamo avvertito i piccoli dolori alle ginocchia, i muscoli che cedono, le titubanze, le salite, l’improvvisa svogliatezza, e poi la ripresa, il giorno che ti senti un leone, l’alba che non hai alcuna forza, e i suoi amici che muti gli accarezzano i passi, Francesco, che è come avesse sposato la migliore amica di tutti noi, e Caterina che ci corre accanto, correndo vicino a lui.
E così Giovanni, giorno per giorno, nella sua traversata, ci ha portati in un deserto: quello della speranza che sembra smarrita. Siamo entrati nella sua vita minima, quotidiana: le scarpette, la tuta giusta, la fontana a cui bere, i cani che fanno paura e che sembrano ben altri cani, ben altre paure; e poi nei suoi ricordi più affilati, e poi nel suo pensiero politico, che si trova tra la pancia e il cuore.Quanto amore per la terra, quella nera che si impasta col sudore, e quanto dolore per la terra, quella marcia che sputa fuoco e vernici. La stessa terra. Quanti rimpianti, quanti ricordi, quante mancanze, e quanta, infine, ostinata voglia, che a volte illumina, altre offusca, come tutte le tensioni. Parla molto di Giugliano, Giovanni, in questo diario della maratona, ma parla a ciascuno di noi perchè possiamo trovare la nostra Giugliano nelle nostre vite. E’ una sfida: lui lo sa. La prende dal verso giusto, senza manie di grandezze. Non è superman. E’ solo un uomo.Ma col fiato grosso, e il lavoro duro, è arrivato al traguardo. E con gli stessi strumenti, forse, taglia il nastro anche una nuova idea del futuro, della città, della terra. Di quella stessa terra. Per questo abbiamo corso con lui, con Giovanni. E con lui abbiamo già vinto un po’.