Questa volta a temere per il proprio futuro sono ben 434 lavoratori della Ericsson di Marcianise, che l’azienda svedese pare voglia trasferire come cessione di ramo d’azienda, alla americana Jabil, azienda anch’essa operante in Marcianise che ha chiuso il 2014 con un piano di 205 esuberi, 12 mesi di cassa integrazione ed un accordo sindacale che ha decurtato in modo molto pesante le buste paga dei lavoratori, sottoponendoli dunque ancora una volta ad enormi sacrifici.
Il senatore del M5S Sergio Puglia ha depositato ufficialmente in settimana, presso la 10ª Commissione Industria, commercio e turismo e la 11ª Commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato della Repubblica, una richiesta di convocazione per le aziende Ericsson e Jabil.
«Non ci convince questa situazione che si è venuta a creare, vorremmo vederci chiaro e crediamo che il Parlamento Italiano sia il luogo indicato, noi come M5S vogliamo ascoltare entrambe le aziende e capire quali sono realmente i loro piani industriali, e quali sorti si prospettano per i lavoratori delle loro aziende. In questo momento i soggetti deboli sono sopratutto i lavoratori di quelle grosse aziende che hanno intenzione di lasciare l’Italia o comunque di ridurre il personale dipendente. Il governo Renzi ha regalato il licenziamento facile anche sui licenziamenti collettivi, andando così contro la decisione della Commissione lavoro che grazie a noi aveva stabilito di togliere i licenziamenti collettivi dal Jobs Act» dichiara Sergio Puglia, che lo scorso lunedì mattina si è presentato allo stabilimento della Ericsson di Marcianise, dove è stato accolto dai lavoratori con i quali ha avuto un colloquio di circa trenta minuti.
Il giorno prima una delegazione delle lavoratrici della Ericsson avevano avuto un incontro con la senatrice casertana Vilma Moronese, il senatore Sergio Puglia e la candidata alla presidenza della Regione Campania per il M5S, Valeria Ciarambino, proprio a Caserta.
Durante il lungo incontro le lavoratrici, hanno esposto ai parlamentari del M5S, la storia del sito produttivo di Marcianise e la situazione nella quale oggi si trovano, dopo le ultime decisioni dell’azienda svedese di voler abbandonare il territorio casertano, fatti questi che li hanno indotti ad una forte mobilitazione.
«Abbiamo espresso tutta la nostra solidarietà alle lavoratrici e comprendiamo perfettamente il loro stato d’animo e la legittima preoccupazione per il futuro delle loro famiglie. Daremo concretamente con i fatti il nostro appoggio ed abbiamo condiviso con loro un percorso. L’audizione da noi richiesta in Senato per le due aziende è un primo passo» a dichiararlo è la senatrice Vilma Moronese che era entrata in contatto con le lavoratrici rispondendo ad una email inviatale dal comitato dei lavoratori.
«Perdere il posto di lavoro o solo anche vedersi decurtato lo stipendio, in una regione con gravissime difficoltà come la nostra, è una cosa terribile. In Campania il lavoro bisogna prima guadagnarselo, e poi difenderlo tutti i giorni. Con il Jobs Act, la sinistra e la destra che sono assieme al Governo hanno stracciato anche l’art.18, adesso c’è urgente bisogno di stare dalla parte dei lavoratori, e chi altri se non il M5S può farlo davvero, e senza inganni. I politici della Regione, Caldoro in primis, hanno una grandissima responsabilità nella desertificazione industriale della nostra terra: nessuno ha difeso le nostre aziende e i nostri lavoratori, avrebbero dovuto lottare coi denti per non farcele scippare. Ed è quello che faremo noi del M5S quando saremo in Regione Campania: apriremo le istituzioni finalmente al servizio di tutti i cittadini e i lavoratori della nostra martoriata regione» conclude Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della Regione Campania e scelta con le “candidarie on line” a cui parteciparono lo scorso gennaio 3765 iscritti al M5S in regione.