Ad intervenire nel merito delle vicende che stanno portando Castellammare di Stabia ad una lenta ma inesorabile morte, è Emanuele D’Apice, il giovane coordinatore cittadino dell’Ncd e primo dei non eletti del centro destra in Consiglio comunale.
D’Apice, “pupillo” dell’Assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi, fa un’analisi globale, non solo di quasi due anni di una amministrazione di centro sinistra ma, e in modo netto e deciso, sul modus operandi del sindaco Cuomo. “All’indomani di un fatto di cronaca gravissimo, probabilmente, l’ennesima intimidazione a scopo estorsivo per i vessati e indifesi commercianti della nostra città, non posso non constatare, che Castellammare di Stabia è moribonda. Il decadimento sociale è evidente, non solo nella vita di tutti i giorni, ma sembra ormai incontrovertibile anche la sconfitta di un sindaco, di una amministrazione di centro sinistra, intenta solo a fare passerelle e spartirsi i resti di una “carcassa” già marcia. Quello che leggiamo tutti i giorni, sui puntuali e presenti organi di stampa cartacea e web, è assolutamente indegno di una civiltà evoluta e di una città bella e accogliente come la nostra”.
“Dal disgraziato dissesto dichiarato dal sindaco e dai suoi Consiglieri comunali “alzamani”, ad oggi, è stato un vero e proprio bagno di sangue, degno dei guerriglieri dell’Isis nella forma ma no (e viva Dio) nella pratica. Una distruzione che non vede fine e non vede fondo – ha precisato D’Apice – Il fallimento della Multiservizi, Terme di Stabia, vertenze ancora aperte con circa 1500 operai tra cassintegrati e disoccupati (Avis, Fincantieri e Stabia Porto i casi più eclatanti) e poi c’è la quotidianità – ha precisato il coordinatore cittadino dell’Ncd – Non sembra più tollerabile che in una città dove a pagare siano sempre i cittadini, senza nessuno sconto o dilazione, anche nel mese di agosto, bastino poche ore di pioggia per buttare nel dramma e nella paura quartieri interi; mi riferisco agli ostaggi nella periferia della “Venezia” di via Fontanelle, Ponte Persica, Schito e via Ripuaria fino ad arrivare alla parte alta della città che frana a Monte Coppola e mette in pericolo vite umane. Un Comune immobile che chiede aiuto alla Regione Campania, ma cosa fa per aiutarsi con le proprie mani? Elargisce incarichi a pioggia al PAES a parenti e amici degli amici?” “Un Comune che è incapace di fare il bene degli Stabiesi – ha tuonato D’Apice – il caso del trasporto scolastico sembra veramente un emblema con i suoi 20 posti di lavoratori stabiesi andati persi, dopo aver appiedato per oltre 10 giorni 600 minori e alunni delle nostre Scuole Materne, alla faccia della tanto sbandierata Stabiesità. Un altro esempio di incapacità e poca sensibilità nei confronti dei problemi quotidiani degli Stabiesi è il fatto dei contributi economici persi, dalle Politiche Sociali e provenienti dell’Inps, per l’iniziativa “Home Care Premium 2015”, che ha visto tutti i Comuni dell’Ambito partecipare, tranne Castellammare dell’assessore Antonio Poziello, probabilmente, più interessato a diventare sindaco di Giugliano che fare il bene della nostra città nella quale viene ancora pagato. Sarebbe bastato accreditarsi, laddove ci fosse stata capacità, attenzione e amore degli uffici competenti (anche loro pagati da noi), per la fornitura di un servizio gratuito (termine che non esiste nella Castellammare di Cuomo e del centro sinistra che è tutt’altro che il centro sinistra) per l’assistenza domiciliare di cittadini non autosufficienti. L’amministrazione delle passerelle, l’ultima di Cuomo (a suon di fischi e insulti) fatta proprio a via Gesù, mentre il tetto di un palazzo andava alle fiamme, in attesa dei Vigili del Fuoco via da Castellammare per l’ennesima incapacità amministrativa, non deve risposte solo alla gente comune ma anche alla minoranza consiliare che, tuttavia e molto spesso in questo periodo, dimentica il proprio ruolo di controllo e di battaglia (senza se e senza ma) e preferisce voltarsi dall’altra parte, cedendo al becero, schifoso e riluttante compromesso di comodo. Magari per un permesso a costruire, una poltroncina o un piccolo incarico da poche migliaia di euro, si tradisce un elettorato di centinaia di persone, può succedere anche questo nella Castellammare del “volemosi bene”. Di tutto questo i cittadini onesti, i lavoratori o le semplici massaie, sono stanchi. Nelle prossime ore, infine, protocollerò al Comune le circa 500 firme raccolte, casa per casa e nella periferia stabiese, per chiedere maggiore presenza delle Forze dell’Ordine, controllo e prevenzione. Non basta la videosorveglianza per la tutela dei cittadini, serve la presenza. Atti concreti che si possono perseguire, e intento perseguire, guardando il “teatrino” di centro destra e centro sinistra, un teatrino tante volte ignobile di rappresentare una città (facendo le dovute e pochissime eccezioni), fuori dal “Palazzaccio” delle spartizioni”, ha concluso.