Consiglio comunale a Gragnano, alta tensione in aula

gragnano-municipio-portone-e-bandieraConsiglio comunale ad alta tensione. Nell’ultima seduta del consiglio comunale, convocata dopo la sentenza di ineleggibilità per il sindaco Paolo Cimmino, non sono mancati momenti di aspro confronto tra maggioranza e opposizione. Il presidente dell’assise, Giovanni Sorrentino, ha dovuto sospendere i lavori per circa mezz’ora.

“Il primo cittadino deve dimettersi perché le sentenze vanno rispettate – hanno affermato Silvana Somma e Mario D’Apuzzo, rispettivamente capigruppo di Pd e Forza Italia – Per il bene della città, Cimmino faccia un passo indietro e risparmi ai gragnanesi, già reduci da un lungo periodo di commissariamento, un nuovo calvario amministrativo”. Le opposizioni hanno messo al voto la mozione che chiedeva la revoca della delibera inerente la convalida degli eletti.

Ma la maggioranza ha fatto quadrato e la mozione è stata respinta. Lo stesso Cimmino invece, dichiarato ineleggibile per la presunta incompatibilità con l’incarico di direttore sanitario di un centro convenzionato con l’Asl, ha presentato ricorso in Appello. “Sono certo della mia eleggibilità e confido nell’operato della magistratura – ha affermato – Riuscirò a dimostrare la mia tesi, ma nel frattempo ricordo al consiglio comunale che sono stato eletto al primo turno dalla maggioranza dei gragnanesi.

Questo mi basta per andare avanti e continuare nell’operato di risanamento del Comune e della città”. Il consiglio comunale ha intanto approvato un aumento della tari dal 5 all’8% (dai 30 ai 40 euro annui per nucleo familiare). “Si tratta di un atto consequenziale – hanno affermato in aula i fedelissimi del sindaco – al Comune è stato assegnato un contributo regionale per la rimozione delle cosiddette “campane di vetro” e per l’acquisto di automezzi per effettuare il “porta a porta” di banda stagnata e bottiglie di vetro. L’aumento di oggi pertanto – continua – comporterà un vistoso risparmio già a partire dal prossimo anno”.

Intanto la questione Cimmino rischia di lacerare anche il Pd. A scatenare la polemica è stata una nota di Andrea Cozzolino (candidato alle primarie per la presidenza della giunta regionale), che ha invitato il sindaco eletto da Udc + civiche a proseguire la propria azione amministrativa. “Le ultime Comunali hanno in maniera netta sancito la vittoria di Cimmino e della coalizione civica che lo ha sostenuto – ha affermato – dopo due anni legati allo scioglimento del Comune. In attesa rispettosa dell’esito dell’appello, sono convinto che questa giovane esperienza amministrativa debba proseguire, nell’esclusivo interesse del territorio. Le strumentalizzazioni ancora in corso sulla vicenda amministrativa di Gragnano – ha continuato – non fanno bene alla città e, per questo motivo, devono essere respinte con nettezza”. E non si è fatta attendere la replica dei dirigenti locali. “Siamo sorpresi della posizione assunta da Cozzolino – si legge in una nota della segreteria cittadina – per la scarsa conoscenza che dimostra delle vicende locali, entrando a gamba tesa in una vicenda locale caratterizzata da un sindaco dichiarato ineleggibile dalla magistratura. Il suo non è un appello al voto ai cittadini liberi, ma il tentativo surrettizio di ribaltare con la “sua sentenza” quella vera della magistratura”. Intanto questa mattina si torna in aula alle ore 10 per una nuova riunione.

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