Guadagno tradito dalla sua Civica e dal Pd. “I vollesi li puniranno con il voto”

angelo Guadagno“Adesso voglio riposarmi e riflettere, ma non sarò lontano dalla vita pubblica che mi vedrà ancora attivo nell’agone politico a partire dalle prossime Regionali”. Sono queste le prime parole che pronuncia Angelo Guadagno, ex sindaco di Volla, subito dopo aver dato la propria versione dei fatti nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di ieri, martedì 3 marzo, a poco più di ventiquattrore dalle sue dimissioni. Un incontro con la stampa organizzato non tra le mura municipali, dove non poteva non essendo più il padrone di casa, ma nemmeno nella sede del “suo” partito, il Pd di Volla, dal quale è stato, nei fatti, scaricato e messo in condizione di non poter ricorrere in appello presso i suoi concittadini.

Presenti in conferenza stampa, al fianco del sindaco decaduto, il vicesindaco Simona Mauriello, il sindaco di Cercola Vincenzo Fiengo e quello di San Sebastiano al Vesuvio, referente politico di Guadagno, l’ex consigliere provinciale Giuseppe Capasso.

E’ un Guadagno deluso e forse, diciamo noi, pentito di non aver preso la decisione di dimettersi già nei mesi scorsi. “La scelta politica di un partito può ferirmi lasciandomi amareggiato, ma il tradimento della lista civica che ho voluto e che ho scelto nei suoi componenti, uno ad uno, mi ha profondamente deluso. Per gli uomini e le donne di quella lista avrei messo le mani sul fuoco, ed oggi, alla luce di quanto è successo, me le sarei bruciate”. Una delusione politica quella ricevuta dal Pd vollese, incassata come è lecito fare in politica; ma quella ricevuta dalla civica Verso il Futuro, il dottor Guadagno non poteva mai preventivarla: una delusione sul piano umano.

Artefici e, a dire dell’ex primo cittadino, colpevoli della sua caduta il gruppo Raciti, Aprea, Festa, con quest’ultimo alla regia.

Ma colpevole anche il Pd delle “frizioni”, delle incomprensioni e delle “rigidità” che hanno prima tarpato le ali all’amministrazione e poi buttato giù Guadagno.

“Il consigliere Aprea – incalza Guadagno – non ha avuto il coraggio di farmi cadere a suo tempo. Ha preferito scappare e lasciare l’onere nelle mani di Raciti che, guidato e manovrato da una cabina di regia,  non  ha saputo far altro che venire meno alla parola data, quando, firmando un documento ufficiale, si impegnava a far parte ed a sostenere la mia amministrazione”.

Un Pd colpevole, a sua volta, di aver creato il pretesto per condurre sulla strada della sfiducia il proprio sindaco e di averlo fatto fuori tempo utile per poter ricorrere al voto e al giudizio dei cittadini in concomitanza con questa prossima tornata elettorale regionale. “Un consiglio comunale, convocato dal presidente (Guido Navarro, Partito Democratico ndr) su un documento impalpabile dei Revisori dei Conti e, per di più, con notevole ritardo rispetto al ricevimento dello stesso documento. Una perdita di tempo studiata per provare scientemente ad andare fuori tempo massimo rispetto alla limite per ricorrere subito agli elettori”.

Un modo scientifico per attaccare e ridurre alla resa il primo cittadino, che è venuto a conoscenza, soltanto in consiglio comunale, dell’ulteriore “sgarro” proveniente da sinistra: la lista di obiettivi da raggiungere “a scadenza”.

“Non mi sono dimesso a causa del documento presentato dal Partito Democratico. Un documento zeppo di punti di cui avevamo già discusso internamente. Una serie di out out che hanno solo dato la possibilità all’ex sindaco Salvatore Ricci di affermare che ‘…non ero più un latte a lunga conservazione, ma un latte con scadenza’.

Le mie dimissioni sono scaturite da un semplice conteggio che, dopo la dichiarazione in aula proprio del consigliere Raciti, è stato semplice da effettuare. Raciti annunciava di lasciare la maggioranza; a quel punto non avevo i numeri per andare avanti”.

Fuoco incrociato dunque per impallinare il sindaco. Fuoco incrociato che alla fine della fiera “… ha impallinato la città di Volla che sarà ora costretta ad affrontare ben quattordici mesi di gestione commissariale. Tutta questa operazione – ha aggiunto Guadagno – poteva essere fatta in tempo utile per provare ad andare subito alle urne. Non c’è stata questa volontà. Si è voluto affossare la mia persona, la mia amministrazione e non si è esitato a lasciare affondare tutta Volla. Questo comportamento scellerato sarà certamente giudicato dai cittadini vollesi e coloro che l’hanno messo in atto saranno puniti dall’elettorato. Tutti, proprio tutti, dovranno accollarsi la colpa di quanto accaduto. Tutti, compresa l’opposizione che però, in fin dei conti, ha fatto solo la sua parte”.

Una operazione ‘oblio’ per Guadagno che forse nasconde un recondito obiettivo, magari quello di giungere tra più di un anno a proporre, per il centrosinistra, un sindaco già magari individuato, una figura nuova o seminuova che magari ha ispirato direttamente l’attacco al sindaco. A pensar male si fa peccato…, diceva qualcuno prima di noi, magari, però, anche questa volta ci si indovina.

Guadagno ha poi affermato che istintivamente è già pronto per ricandidarsi, ma che solo il tempo e la politica potranno determinare quanto accadrà in futuro e soprattutto ha sottolineato: “Non è detto, del resto che mi devo per forza candidare con il Partito Democratico”. Di certo, da tutta la vicenda, nessuno ne esce bene, Pd compreso.

Intanto in queste ore sta per giungere alla guida della cittadina vesuviana il commissario prefettizio nominato dal Prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, nell’attesa del decreto di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica. Ad essere nominata Commissario prefettizio è stata Maria De Angelis, Viceprefetto in servizio presso il Ministero dell’Interno.

Gennaro Cirillo

Nelle prossime ore il video della conferenza stampa di Guadagno

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