Sulla crisi politica a Volla è intervenuto l’ex sindaco Salvatore Ricci che non ha risparmiato parole caustiche per colui che ha definito come l’unico personaggio negativo di tutta la vicenda amministrativa vollese degli ultimi anni: «Angelo Guadagno dimentica oppure omette troppi particolari e troppi passaggi nel tentativo di discolparsi di un fallimento politico ed amministrativo, imputabile esclusivamente alla sua persona.
Oggi individua nel consigliere Rosario Raciti, e in quanti lo avrebbero diretto nelle scelte e nelle decisioni portate in consiglio comunale, i veri colpevoli delle disgrazie politiche ed amministrative della nostra città.
Guadagno però dimentica che lo stesso consigliere, espressione della “lista del sindaco” ha rappresentato, solo pochi mesi fa, il puntello ad un voto al bilancio che diversamente non sarebbe mai passato, determinando già in quella occasione la sua caduta. Allora il consigliere subentrato era stato una manna dal cielo permettendogli di uscire indenne dall’ennesima trappola tesagli dai suoi “compagni”. Su quel voto non ha poi saputo costruire il futuro della propria amministrazione, magari aprendo ai moderati e garantendosi qualche voto in più in assise, preferendo restare ostaggio di quel Pd che, lunedì scorso, gli ha presentato un documento che lo ha trasformato, come ho detto nell’assise cittadina, in una busta di latte con tanto di scadenza.
Non so se non si è accorto o se ha fatto finta di non vedere quanto gli accadeva intorno. In primo luogo, dell’unico, vero fallimento della sua avventura amministrativa e cioè quello della lista da lui voluta e per la quale lo stesso Guadagno aveva detto di aver scelto i componenti uno ad uno.
Non si è, inoltre, neanche reso conto del vero nemico che aveva in casa; quel Pd, suo partito, che non gli è mai stato lealmente accanto. Oggi quasi si pente di non aver dato le dimissioni sin dalla crisi con l’ex assessore Festa, ma in quella occasione e in tutte le successive “frizioni” che hanno caratterizzato il suo rapporto con il Pd, ha preferito restare ancorato alla sua poltrona.
Nelle sue dichiarazioni degli ultimi giorni continua a voler individuare nemici che non esistono parlando di “gru che si sono alzate” e non vedendo lo scempio che la sua amministrazione, autonomamente, ha causato ai danni del territorio vollese».
Ricci ha poi dichiarato che a suo modo di vedere i suoi “compagni” nemici probabilmente non avevano intenzione di giungere subito allo scioglimento: «Quel documento portato in consiglio comunale da quanti gli stavano tendendo l’ennesima “trappola”, aveva il solo intento di mettere dei paletti, di fissare delle date in modo da portarlo indenne sino alle Regionali per poi arrivare alla prossima estate quando il suo stesso partito non avrebbe esitato a scaricarlo definitivamente.
A far precipitare le cose, con le dimissioni e lo scioglimento del comune, è stato, a mio modo di vedere, l’acceso contraddittorio che il buon sindaco ha intrapreso con un per nulla convinto Raciti, il quale, esasperato, ha tratto il dado e ha scelto di essere il nono di opposizione». Una situazione sfuggita di mano che, per l’esponente di Forza Italia, ha portato all’attuale situazione e che porterà la città di Volla alle urne dopo una estenuante, lunghissima campagna elettorale che la sinistra non potrà sostenere con fatti concreti, non avendone partorito alcuno.
«Guadagno punta il dito contro il Rosario Raciti chiamandolo traditore per essere venuto meno al patto siglato con tutta la maggioranza ma mostra, ancora una volta, di non aver capito quali sono e sono stati i suoi veri e nemmeno troppo occulti nemici. Raciti aveva firmato per primo il documento che Guadagno oggi sbandiera quale prova del voltafaccia del suo consigliere proprio per costringere il resto della maggioranza a seguirlo nel tentativo di blindare l’amministrazione e giungere a fine mandato. Ma nonostante ci siano le firme di tutti i componenti della maggioranza ricompattata, Guadagno preferisce accusare chiunque piuttosto che prendere atto che ha finirlo sia stato il suo amato, e presente nel corso della sua ultima conferenza stampa, Partito Democratico».
Salvatore Ricci, infine, non ha voluto risparmiare un’ultima stoccata sul Puc: «Questa amministrazione che aveva vinto le amministrative, quasi elusivamente, ostacolando il Puc che avevano progettato e portato alle porte dell’attuazione, avrebbe dovuto subito dare una risposta proprio su questa tematica ai cittadini. Invece, dopo quasi tre anni di continui errori, vede oggi un sostanziale nulla di fatto che contestualmente ha dato il via libera alla speculazione e alle “colate di cemento” di cui io, come dichiaravano in campagna elettorale, sarei stato responsabile una volta approvato il nostro documento urbanistico. Oggi la città è ancora sprovvista del Piano Urbanistico Comunale e assiste inerme ad uno scempio che noi avevamo evitato con le norme di salvaguardia.
Volla dovrà subire ora un così lungo ed inutile commissariamento, ma questo è solo l’inevitabile epilogo ad una manifesta incapacità politica ed amministrativa, a tratti indotta dalla stessa maggioranza Guadagno.
Da bocciare, e senza appello, quindi, proprio l’ex primo cittadino, fautore di un listino personale che per primo gli ha voltato le spalle, segno inequivocabile di scelte sbagliate, e con lui da bocciare è anche il Partito Democratico che ancora una volta è riuscito a dimostrare quanto poco tiene alle sorti della città a fronte di mire personalistiche e di lotte intestine».
Gennaro Cirillo