D’Anna propende quindi per lo schieramento opposto anche se ricorda “che la posizione di De Luca è ancora sub iudice vista la Severino”, e sottolinea come “la scelta sarebbe stata la stessa anche se le primarie avessero premiato Cozzolino”. La lista con D’Anna comprenderà, spiega “anche l’ex europarlamentare Erminia Mazzoni, Angelo Pisani di Noi consumatori e Giovanni Palladino di Scelta Civica”. “Ma ci sono molti altri nel centrodestra – dice – che vorrebbero fare questa scelta. C’è molto disagio ad esempio in Ncd dove tanti ob torto collo andrebbero con Caldoro, come Langella, il consigliere regionale De Flaviis, e lo stesso Gioacchino Alfano. Senza dimenticare la propensione nell’Udc del gruppo che fa capo a De Mita per il centrosinistra”. L’alleanza col Pd potrebbe portarli allo stesso tavolo di partiti tradizionalmente lontani, come Idv: “Sono elezioni amministrative – afferma D’Anna – in cui dobbiamo dare un buon governatore alla Regione Campania sulla base di un programma dettagliato. Chi mi segue sa che non si tratta di opportunismo, perché quando chiedo democrazia e partecipazione e da un anno e mezzo e ottengo la protervia del silenzio, vuol dire che per paradosso per rinnovare il centrodestra bisogna rompere l’incrostazione attuale del potere”. Non manca chi sottolinea come l’amicizia di D’Anna con Nicola Cosentino possa aver influito sulla scelta di allontanarsi da Caldoro: “Con Nicola – spiega – mi lega un’amicizia personale che risale al 1985.
In più ritengo, da quello che ho letto come presidente della commissione per l’autorizzazione a procedere, che le accuse contro di lui sono teoremi politici che dopo anni di indagini e dibattimenti non hanno trovato alcun riscontro. Confido nell’onestà di Cosentino e vado a trovarlo una volta a mese ma non parliamo di politica, cerco di sostenerlo con fatti ameni”. E intanto sabato sarà a Napoli Raffaele Fitto, cui D’Anna si richiama sul piano nazionale, per un’iniziativa dei “ricostruttori”: “Per Fitto – conclude – l’unico problema in questo momento è di non diventare il capro espiatorio di una debacle alle amministrative a cui Forza Italia sta andando incontro. Sono convinto che dopo maggio non ci sarà più Forza Italia, diventata ormai Forza Silvio”.