“Pompei: Testimonianze”, mostra collettiva di pittura a Villa dei Misteri

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa prossima esposizione artistica con la quale il Museo Gracco, come ogni anno, riapre al pubblico dopo un breve periodo di chiusura invernale è nuovamente legata al tema della Primavera, intesa come “rinascita”, inizio di una nuova consapevolezza o di una consapevolezza rinnovata.

Si tratta evidentemente di un atteggiamento resosi necessario dopo gli ultimi inquietanti avvenimenti, di cui siamo stati testimoni, che vedono concretizzarsi sotto gli occhi attoniti di una popolazione locale indifesa e di un mondo intero assolutamente impreparato veri e propri atti terroristici non solo contro persone fisiche, ma anche contro beni artistici e culturali, monumenti di una civiltà millenaria.

E’ un attentato, come giustamente è stato definito, o un crimine, contro l’umanità, perché qualsiasi monumento deturpato o distrutto, che è figlio di un’identità di un qualsivoglia popolo, è anche un’intera comunità deturpata e distrutta. I monumenti, per definizione, sono testimonianze preziose di umanità, sia che a produrli sia stata una sola persona, che un’intera nazione, magari del passato, fisicamente scomparsa e altrimenti sconosciuta se non fosse per quei monumenti che, in sua assenza, la rappresentano.

Per rispondere a questo assurdo genere di barbarie che cerca di azzerare, nei suoi deplorevoli intenti, qualsiasi traccia di umanità trascorsa e quindi la nostra stessa storia di esseri umani, dobbiamo chiederci quanto sia importante per noi il nostro passato.

Partendo dal monumento pompeiano, e da tutto ciò che esso rappresenta, in termini di civiltà, arte e cultura, questa prossima mostra intende porre l’attenzione internazionale sull’importanza della storia nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Le opere d’arte che saranno esposte sono esse stesse testimonianze di un particolare rapporto con Pompei vissuto da artisti contemporanei o appartenenti al recente passato. Il riferimento all’antichità è presente in molti quadri in modo più o meno evidente. E’ visibile in qualche frammento del passato sotto forma di colonna o rudere o in una certa maniera di dipingere a pennellate veloci o con un forte senso plastico e della profondità spaziale, tipica di certe antiche pitture pompeiane, o, più spesso, nello spirito vulcanico che anima molte opere.

Talvolta il passato appare come la terra in cui l’uomo ha bisogno di affondare le sue radici per trarne nutrimento spirituale. Un passato ricco di stimoli e suggestioni che può fecondare la nostra vita con nuove opportunità. Questo sembra essere l’atteggiamento giusto per fronteggiare la diffidenza e il disprezzo nei confronti della nostra storia, una rinnovata consapevolezza di tutto ciò che è alle nostre spalle e che può, se solo lo vogliamo, continuare a sospingerci in questo mare in burrasca verso un futuro più sereno e umano.

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