BOSCOTRECASE – “Un’atto provocatorio che ci ha rubato fin troppo tempo e che lascia il tempo che trova”. Così il sindaco di Boscotrecase, Agnese Borrelli, sentita sul “Monumento alla politica boschese” posato da ignoti nella maggiore piazza cittadina.
Nei giorni scorsi, come riportato dal nostro giornale, la cittadina vesuviana si era arricchita di un goliardico monumento realizzato nottetempo da ignoti che, dedicato “alla politica boschese”, mostrava sulla sua sommità ed in bell’evidenza un water con tanto di tavoletta alzata.
Per la rimozione del “monumento” sono intervenuti anche i vertici dei Carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata e giustizia è stata fatta. Il water è scomparso, manca ancora, a nostro parere la rimozione del masso di pietra lavica, oggettivamente brutto e soprattutto superfluo, visto che a rappresentare le origini vulcaniche della cittadina vesuviana, già negli anni passati ve ne era stata posata una dall’allora assessore Ammendola, in qualità di presidente del Consorzio della Pietra Lavica.
Per quel che riguarda l’attacco alla politica boschese, il sindaco Borrelli rimanda il “monumento” e le evidenti accuse al mittente. “Sono certa che non si tratti di un mero fatto goliardico, penso piuttosto ad una vera provocazione pseudopolitica, ma come troppo spesso succede nel nostro paese, una contestazione è una critica anonima che lascia il tempo che trova. Chi vuole criticare l’operato, a questo punto non della mia amministrazione, ma dell’intera classe politica boschese, opposizione compresa, abbia il coraggio di metterci la faccia, di uscire allo scoperto e magari proporsi al giudizio degli elettori. Una volta eletti potranno, così, cambiare concretamente Boscotrecase.
Quello che in molti hanno inteso come uno “scherzo”, sia pure di cattivo gusto a mio parere, ha distratto tempo e risorse a quanti lavorano per il bene della nostra cittadina, senza apportare alcun vantaggio se non quello di dare qualche minuto di notorietà sui media ad un territorio come il nostro che merita ben altri riconoscimenti”.
Lucia Guastafierro