Una nuova segnalazione del Movimento 5 Stelle porta alla luce un’immane discarica nelle zone destinate al Piano Insediamenti Produttivi di Scafati, tra via Galileo Ferraris e via S. Abate. Tantissimi i rifiuti pericolosi nelle ampie aree abbandonate, molti dei quali fuoriescono dal sottosuolo; ed è per questo che gli attivisti di Scafati in Movimento hanno protocollato stamane una richiesta di intervento destinata al sindaco Aliberti, al presidente del consiglio comunale Coppola e all’ufficio ambiente della polizia municipale.
A raccontarci quest’ennesima battaglia, le parole dell’attivista Giuseppe Sarconio: “Ci siamo subito attivati dopo un sopralluogo per le opportune segnalazioni agli organi competenti, protocollando una richiesta di intervento immediato per la bonifica e messa in sicurezza dell’area . In seguito ci siamo recati dal responsabile, l’ingegner Fienga, il quale ha dichiarato che un mese fa aveva effettuato un sopralluogo con l’Arpac a seguito di una segnalazione da parte di cittadini che avevano riportato la presenza di rifiuti interrati . Il tutto è stato portato a conoscenza della Procura della Repubblica di Nocera.
A breve dovrebbero eseguire dei rilievi con apparecchiature speciali per verificare la presenza di questi materiali. Quello di cui non era a conoscenza l’ingegnere, e che noi abbiamo segnalato con tanto di foto, era la presenza di amianto in tre punti di questa discarica; così ci hanno garantito una messa in sicurezza dell’area nei prossimi giorni, mentre per lo smaltimento si dovrà attendere l’affidamento della gara ancora in corso per lo smaltimento di eternit su tutto il suolo cittadino.
Abbiamo anche sollecitato Fienga affinché si completi l’opera di bonifica di via Calvanese da parte della Regione che, anche ha effettuato i primi interventi, deve ancora rispettare pienamente l’ordinanza.
Noi del M5s siamo sempre presenti e vicino alle problematiche dei cittadini, ricordandoci anche e soprattutto di quelle zone della città nominate dalla politica locale solo in vista di elezioni”.
Raffaele Cirillo