Presentato a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, il Riordino della Rete Ospedaliera della Campania è destinato a rivoluzionare la sanità campana rafforzando la rete delle emergenze e prevedendo il ripristino del pronto soccorso nelle strutture declassate dal tanto odiato decreto 49 del 2010. Il presidente Stefano Caldoro ha annunciato nella mattinata di martedì 17 marzo la rivoluzione nella rete degli ospedali e delle strutture sanitarie campane. Oltre 230 milioni di euro saranno destinati al potenziamento di strutture e servizi, oltre che per le nuove e innovative tecnologie del campo medico.
Il nuovo modello di riorganizzazione delle cure primarie prevederà accordi con medici e specialisti e lo sblocco del turn-over che favorirà migliaia di nuove assunzioni. Ma quello che resta al centro di questo nuovo piano ospedaliero è il paziente; infatti il riordino della rete ospedaliera favorirà il rafforzamento dell’intera rete territoriale campana della sanità permettendo una migliore gestione dei pazienti ad uno stadio massimo di gravità di una patologia, così come un potenziamento dei trattamenti e delle cure riabilitative post-acuzie.
Finalmente questo nuovo piano permetterà il riallineamento agli standard sanitari nazionali e il riequilibrio dei servizi tra le diverse province, incrementando in questo modo il numero di posti letto, che già in questo 2015 è previsto crescere di 802 unità. Aumenta la specializzazione nelle strutture, adottando il modello ‘Hub and Spoke’che favorirà la sicurezza dei pazienti e una più alta qualità delle cure tramite un’offerta sanitaria centrata su diversi livelli creando un nuovo modello di ospedale capace di graduare le cure su ogni singolo malato. Tanti gli ospedali reintegrati nella rete delle emergenze territoriale, arrivando così complessivamente in Campania ad ottenere trentadue pronto soccorso, 9 Dipartimenti di Emergenza e accettazione di primo livello e sei dipartimenti di emergenza e accettazione di secondo livello.
Dopo la declassazione tramite decreto 49 del 2010, rientrano quindi nella rete delle emergenze le strutture delle seguenti di Scafati, Torre del Greco, Cava de Tirreni, Maddaloni, Loreto Mare ed Oliveto Citra; dove sindaci, amministrazioni locali e cittadini non possono che essere contenti di vedere ripristinato il loro diritto alla salute e di non dover più compiere corse chilometriche della speranza in situazioni d’urgenza. Entrano nella rete anche le strutture private di Pineta Grande di Castel Volturno, Villa dei Fiori di Acerra e l’ospedale religioso Santa Maria della Pietà di Casoria; inoltre sono stati programmati due pronto soccorso nelle zone considerate più disagiate: l’ospedale Capilupi di Capri e quello di Roccapiemonte.
In via di costruzione e realizzazione quattro nuove strutture: L’ospedale del Mare, l’ospedale unico Penisola Sorrentina, il Policlinico di Caserta e l’ospedale della Valle del Sele. Grande escluso nella provincia di Salerno è l’ospedale di Agropoli, per cui sono però previsti comunque studi per trovare alternative valide. Tutte queste notizie sicuramente hanno creato grandi aspettative, intanto nell’aria si fa già avanti l’ipotesi che quella di Caldoro possa essere solo una grande strategia per le prossime elezioni… sarà davvero così?
Raffaele Cirillo