Nell’interrogazione al numero uno del MIBACT, il parlamentare pentastellato chiede il rispetto del criterio del controllo analogo, previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale, requisito necessario per quelle aziende “in house providing”, come ALES, e che permette di non ricorrere al libero mercato. Inoltre, sebbene il capitale di Ales sia detenuto al 100% dal Ministero, questa società “fa uso di agenzie interinali per le assunzioni – precisa Gallo -, come è accaduto per gli operatori impiegati per gli scavi di Pompei”.
Una società, ALES, che nel 2012 faceva registrare perdite fiscali residue da oltre 1 milione di euro, anche a fronte di un utile di esercizio da 460mila euro. “Franceschini – questa l’accusa del Movimento Cinque Stelle – lamentava assenza di risorse. Eppure ALES aveva già gestito il servizio di vigilanza a Pompei. Dov’è finito il personale competente già impiegato?”.