L’evento – come si legge nella presentazione curata dall’associazione Sothis – ruota intorno ad una nuova visione di museo. Un museo che, oltre ad oggetti scenografici, locandine, video inediti, costumi provenienti dalla collezione dell’amico Alfredo Cozzolino e di Lello Arena, ha nei racconti degli amici di Troisi la sua attrazione principale. “La passione mostrata dall’associazione Sothis – afferma l’assessore alla Cultura, Alessandra Tabernacolo – e la sempre viva attenzione a quanto prodotto da Massimo Troisi, insieme al legame che l’attore aveva con la nostra città avendo frequentato l’istituto Pantaleo, ci ha portati ad accettare con convinzione il patrocinio della manifestazione e a mettere a disposizione i locali dell’ex Palestra Gil, che negli ultimi mesi l’amministrazione comunale, su indicazione del sindaco Ciro Borriello, ha sempre più voluto trasformare in salotto culturale a disposizione della città”.
La mattina l’iniziativa propone agli appassionati e alle scolaresche la visita guidata ai cimeli e la visione di alcuni filmati di Massimo Troisi attore e uomo. Il pomeriggio, a partire dalle 17.30, colleghi e amici di Troisi ricorderanno l’attore ma soprattutto la persona attraverso aneddoti e curiosità. Questa sera, mercoledì 18 marzo, sarà la volta di Peppe Borrelli. Domani, giovedì 19 marzo, Renato Scarpa si confronterà con il pubblico. Venerdì 20 di scena Gigi Savoia, mentre per il gran finale di sabato 21 la mattina alle 10 arriverà Lello Arena e la sera (dalle 16 alle 20) Carmine Faraco. Sarà sempre presente Alfredo Cozzolino, amico di Massimo Troisi e con lui presente in diversi film, che ha fornito buona parte degli oggetti in visione nella mostra allestita alla Palestra Gil. L’ingresso è gratuito.
“Abbiamo riscosso l’attenzione di tanti giovani – afferma Gennaro Sorrentino, presidente dell’associazione Sothis – e la mattina gli alunni delle scuole coinvolti sono attentissimi sia alle nostre spiegazioni, sia ai filmati proiettati su un apposito maxischermo. Tanti ragazzi, che non hanno mai visto Troisi in vita, si divertono e si appassionano. Tanto che più di un nostro ospite con la sua classe è tornato poi con i genitori a visitare la mostra”.