Il cattivo oriente conquista anche Ercolano: “cattivo” perché i sia pur laboriosi cinesi continuano a vendere articoli (soprattutto giocattoli) spesso non in possesso dei requisiti di sicurezza richiesti dalla comunità europea. Non è un caso che note trasmissioni nazionali si siano più volte occupate della faccenda che mette seriamente a rischio la salute degli incauti acquirenti.
Sovente per risparmiare centesimi le massaie non badano alla qualità dei giocattoli o degli articoli per la casa che acquistano a prezzi irrisori negli esercizi commerciali made in china. Per non parlare dell’arroganza con la quale spesso i titolari delle attività si rivolgono ai clienti : in questo marasma è triste notare giovanissime ercolanesi lavorare come pseudo commesse (nella stragrande maggioranza dei casi per pochi euro e non inquadrate a norma di legge) ostentando, nonostante l’età adolescenziale, un’ignoranza che rasenta l’analfabetismo.
In pratica: una delle roccaforti del commercio tessile (soprattutto dell’usato) a breve diverrà un’oasi imprenditoriale orientale a tutto discapito delle nuove leve indigene. Vergogna: questo la gente onesta di Ercolano vorrebbe poter gridare ai politici che per decenni a tutto hanno badato tranne che alle sorti della città, preoccupati solo di arricchirsi alle spalle della povera gente. Com’è possibile che con l’obbligo di frequenza scolastica previsto dall’ordinamento italiano ci siano ancora quindicenni semi analfabeti e completamente avulsi dal contesto storico in cui vivono : è ovvio che chi doveva vigilare non l’ha fatto.
Quindi invece di blaterare tanto e gettare fumo negli occhi dell’elettorato i signori amministratori , i politici ercolanesi facciano attento esame di coscienza onde salvare il salvabile se non altro nel rispetto di chi erediterà questa martoriata comunità vesuviana. Altro che sfilate di potenti o libri da proporre nell’auditorium del Mav (Museo Archeologico Virtuale): Ercolano necessitava e necessita di ben altro amore da parte di chi al contrario ha solo sfruttato questi luoghi per accaparrarsi i potere e benessere economico. In sintesi: Ercolano resta ad oggi figlia di una madre sciagurata e “orfana” di padre.
Alfonso Maria Liguori