Il “cattivo” oriente conquista Ercolano: in vendita giocattoli ed altri prodotti rischiosi per la salute

919Il cattivo oriente conquista anche Ercolano: “cattivo” perché i sia pur laboriosi cinesi continuano a vendere articoli (soprattutto giocattoli) spesso non in possesso dei requisiti di sicurezza richiesti dalla comunità europea. Non è un caso che note trasmissioni nazionali si siano più volte occupate della faccenda che mette seriamente a rischio la salute degli incauti acquirenti.

Sovente per risparmiare centesimi le massaie non badano alla qualità dei giocattoli o degli articoli per la casa che acquistano a prezzi irrisori negli esercizi commerciali made in china. Per non parlare dell’arroganza con la quale spesso i titolari delle attività si rivolgono ai clienti : in questo marasma è triste notare giovanissime ercolanesi lavorare come pseudo commesse (nella stragrande maggioranza dei casi per pochi euro e non inquadrate a norma di legge) ostentando, nonostante l’età adolescenziale, un’ignoranza che rasenta l’analfabetismo.

In pratica: una delle roccaforti del commercio tessile (soprattutto dell’usato) a breve diverrà un’oasi imprenditoriale orientale a tutto discapito delle nuove leve indigene. Vergogna: questo la gente onesta di Ercolano vorrebbe poter gridare ai politici che per decenni a tutto hanno badato tranne che alle sorti della città, preoccupati solo di arricchirsi alle spalle della povera gente. Com’è possibile che con l’obbligo di frequenza scolastica previsto dall’ordinamento italiano ci siano ancora quindicenni semi analfabeti e completamente avulsi dal contesto storico in cui vivono : è ovvio che chi doveva vigilare non l’ha fatto.

Quindi invece di blaterare tanto e gettare fumo negli occhi dell’elettorato i signori amministratori , i politici ercolanesi facciano attento esame di coscienza onde salvare il salvabile se non altro nel rispetto di chi erediterà questa martoriata comunità vesuviana. Altro che sfilate di potenti o libri da proporre nell’auditorium del Mav (Museo Archeologico Virtuale): Ercolano necessitava e necessita di ben altro amore da parte di chi al contrario ha solo sfruttato questi luoghi per accaparrarsi i potere e benessere economico. In sintesi: Ercolano resta ad oggi figlia di una madre sciagurata e “orfana” di padre.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.