Visita del Papa a Napoli : concreta testimonianza di speranza o sterile protocollo? Si divide la comunità partenopea sull’imminente visita di Papa Francesco in una città dove da alcune settimane la camorra è tornata a sparare tra i vicoli, tra innocenti passanti per delimitare nuovi confini territoriali frutto di alleanze criminali. Napoli sporca, socialmente a pezzi e oppressa da un tasso di inoccupazione senza precedenti : per non parlare delle carenze che affliggono quotidianamente la periferia in cui si fatica persino a riconoscere il vero “Stato” da quello parallelo. In questo marasma la visita del pontefice potrebbe avere un’importanza fondamentale : sempre che alle parole, ai sia pur nobili gesti seguano poi interventi concreti.
Papa Francesco è chiamato dalla parte sana di Napoli a scuotere le coscienze di chi da sempre mal governa questo paradiso mediterraneo riducendolo ad un cumulo di immondizia e disservizi . E’ forse giunto il momento per il rappresentante di Cristo sulla Terra di esercitare l’immenso potere insito in uno Stato (il Vaticano) che ad oggi è considerato primo immobiliarista del pianeta (per non parlare dei beni mobili) e che invece stranamente appare incapace di affrontare questioni sociali delicatissime dalle quali dipende la sopravvivenza di milioni di persone.
Senza sollevare alcuna polemica ne addentrarsi in questioni politiche internazionali oggi il cristiano apostolico romano napoletano chiede fatti al primo rappresentante di un credo basato sul concetto di Pasqua e quindi di rinascita, di riscatto da qualsivoglia sofferenza o privazione.
Ebbene ad oggi si fatica a riconoscere tale principio nell’operato di un clero forse troppo distratto da questioni formali e burocratiche per accorgersi della disperazione che attanaglia metropoli moderne come Napoli. Sia quindi il benvenuto Papa Francesco e porti con se il bagaglio di umiltà che ha contraddistinto questo pontefice sin dalle prime battute del suo iter in qualità di primo pastore di questo immenso gregge. Della serie : “ …torna Francesco, sta città aspetta a te”.